I Missionari Camilliani, giunti nell’isola Flores quattro anni fa, hanno dato vita ad una nuova realtà missionaria. L’isola è tra le più povere delle 17 mila che formano l’arcipelago indonesiano ed è in gran parte montagnosa. Sulla sua superficie di 14 mila km2 vive circa 1.3 milione di abitanti dediti principalmente all’agricoltura e alla pesca.
La povertà è visibile un po’ ovunque con abitazioni fatte di legno, canne di bambù o altro materiale di scarso valore. Poche le fabbriche ed industrie, per cui molti sono i giovani che migrano nelle isole più grandi o all’estero per studiare o per lavorare.
In campo sanitario, l’assistenza è offerta solo agli impiegati governativi, mentre la maggior parte delle famiglie è lasciata a se stessa quando nasce il bisogno di cura. La malnutrizione è una delle principali piaghe e colpisce soprattutto i bambini.
La zona dove sono giunti i Missionari Camilliani è situata ad una decina di chilometri dalla cittadina di Maumere, tra il mare e la zona collinosa. Lì vivono centinaia di famiglie di contadini impegnati nella coltivazione di ciò che la terra offre: banane, cocco, riso, granoturco e verdure varie.
L’accesso all’acqua potabile è particolarmente limitato: è fotografia ordinaria vedere lunghe file di variopinti contenitori davanti all’unico deposito di acqua del villaggio. La mancanza di fognature e di igiene favorisce la presenza di insetti e specialmente di zanzare che sono la causa di molti casi di malaria e di altri malattie infettive. Fortunatamente nella zona esiste un piccolo centro sanitario dove vengono offerti i servizi di primo soccorso, mentre i casi più gravi vengono dirottati all’ospedale della città.
La presenza dei Missionari Camilliani ha creato un clima di familiarità e simpatia tra le famiglie della zona che hanno visto in loro i “buoni samaritani” e i promotori di iniziative sociali e caritative. Infatti, sono bastati solo alcuni mesi per far nascere alcune iniziative, come:
- un programma nutrizionale
- il sostegno scolastico per i 100 alunni della scuola elementare del villaggio di Gere.
Per la prima iniziativa, con la collaborazione di una assistente sociale, è stato possibile radunare una sessantina di bambini dai 2 ai 5 anni fisicamente molto deboli e malnutriti. Così, ogni prima settimana del mese, viene distribuito a ciascun bambino latte in povere, vitamine, biscotti e anche qualche pezzo di sapone in quantità sufficienti fino al mese successivo. L’assistente sociale poi visita le famiglie e organizza incontri con le mamme educandole alla preparazione del cibo e ai principi basi di igiene.
Il secondo piccolo “ponte d’amore” è stato realizzato con i 100 alunni della scuola elementare del villaggio di Gere. A loro è stato distribuito tanto materiale scolastico (libri, quaderni, penne, colori ecc), decine di ombrelli durante la stagione delle piogge, divise scolastiche e un consistente numero di paia di scarpe. Queste ultime, per molti di loro, sono state il regalo più bello, e alcuni di loro, ritornando a casa dalla scuola, preferiscono metterle nella borsetta scolastica per non sciuparle e così farle durare più a lungo. Spettacolo commovente che ci fa ricordare come San Pio X, da bambino, facesse la stessa cosa.
A un anno dalla partenza di questo progetto i primi risultati si vedono sui volti dei bambini, divenuti più belli, sorridenti e allegri. Un “piccolo miracolo” reso possibile grazie alla generosità e all’amore di tanti cuori lontani.
Responsabile del progetto: Padre Luigi Galvani – Missionario Camilliano
Costo annuale di sostegno per ogni bambino: € 300,00