VILAJ LAVI
il Villaggio della vita
L’idea di costruzione del villaggio è nata dalla constatazione che a più di 4 anni dal terremoto tantissime famiglie vivono ancora sotto tende di fortuna, e purtroppo altrettante famiglie vivono all’aperto, lungo i margini delle strade.
Lo stimolo di questo progetto nasce dal desiderio di ridare speranza alle vittime del terremoto e permettere alle famiglie povere di affrontare la vita con un solido riparo e un piccolo appezzamento di terreno da coltivare.
Con il progetto “Vita Ville” si vuole dare una abitazione dignitosa a famiglie povere, offrire un piccolo lotto di terreno per migliorare la loro condizione economica, garantire la possibilità di vivere insieme, insegnando alle persone a rispettare i principi base di convivenza fraterna e solidale attraverso la formazione religiosa, morale, professionale e sanitaria.
Un punto importante per le famiglie che abiteranno il villaggio è l’impegno di vivere con il proprio lavoro: qualsiasi lavoro anche il più umile ma onesto. Bisogna lottare contro la mentalità del “vivere di Thank you”, far scoprire a tutti la bellezza della dignità di essere autosufficienti con il proprio lavoro, di portare a casa il pane guadagnato con “il sudore della fronte”.
Il progetto è nato nella primavera del 2013, è stato acquistato il terreno, sono state costruite le prime case, sono state selezionate tutte le famiglie che ne potranno beneficiare ed è stato insegnato loro come averne cura. Momenti di formazione teorica si alternano a momenti di formazione pratica: insegniamo loro le regole del villaggio, a vivere in comunità, a fare le pulizie e come avere cura del piccolo orto (che va recintato per evitare che i prodotti faticosamente coltivati diventino cibo per animali randagi e affamati). Il lavoro procede con la costruzione delle case, lo scavo del pozzo per l’acqua e il muro di recinzione dell’intero villaggio.
Ogni casa è strutturata con una cucina (m 3.5 x m 2.5), due camere (m 3 x m 3), un piccolo bagno dotato di servizi igienici e un lavandino, un piccolo portico davanti e dietro la casa. Il tetto è in lamiera, il soffitto in legno, le porte esterne in ferro, la costruzione poggia su una base a 40 cm da terra.
Nel villaggio il fabbisogno di acqua sarà soddisfatto da pozzi artesiani che dovranno essere scavati nei prossimi mesi e che attraverso un sistema idraulico garantiranno alle famiglie l’acqua per gli usi domestici e per l’orto.
Responsabile del Progetto: Suor Tiphawan Taolim
Costo di ogni casa: € 10.000
Costo di un pozzo: € 7.000
Costo del muro di recinzione del villaggio: € 20.000