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La storia di
San Camillo de Lellis
si staglia tra la seconda metà
del secolo XVI e l’inizio del XVII. Sfondo dell’azione è la Roma
del Cinquecento e più in generale l’Italia, suddivisa in numerosi
principati o repubbliche. Mentre l’Europa riesce a respingere le
invasioni dei turchi, alcuni stati italiani subiscono il predominio
straniero degli spagnoli o dei francesi. La cultura e l’arte vivono
il trapasso dall’euforia rinascimentale alle tensioni del periodo
barocco. La Chiesa è alle prese coi movimenti di Riforma protestante
che ne lacerano l’unità e risponde con le iniziative della Riforma
cattolica e soprattutto con una nuova fioritura di santi e di
ordini religiosi dediti alle opere di carità. La vita sociale è spesso
tormentata da guerre, carestie e pestilenze e dalla permanente
povertà delle classi più umili. In campo sanitario la Chiesa continua
a offrire i suoi ospedali, come aveva fatto nel Medio Evo con
l’istituzione degli Hôtel-Dieu, e ad animare associazioni caritative
popolari, come le Compagnie del Divino Amore e le Misericordie.
Anche i principi ritengono importante per il loro prestigio costruire
grandi ospizi per l’accoglienza e l’assistenza dei malati poveri e
ne affidano la progettazione ai migliori architetti dell’epoca. Ma a
fronte dell’enfasi edilizia e del decoro artistico facevano da contrasto
vistose lacune nel campo dell’igiene e delle cure e gravi carenze
nell’assistenza, affidata a gente mercenaria e impreparata, priva
non solo di qualsiasi istruzione sanitaria ma spesso anche di minime
attitudini di umanità. Chi ne soffriva erano gli infermi: maltrattati
con gesti e parole, lasciati nella sporcizia, nutriti in qualche modo,
abbandonati ai capricci e ai lazzi di tali inservienti prezzolati. Questa
la situazione che trovò Camillo all’ospedale di S. Giacomo in Roma,
quando nel 1575 entrò per curarsi una gamba affetta da una piaga;
una piaga che determinò il corso della sua vita: di quella Dio si servì
per indicargli la strada.
Camillo, figlio del capitano di ventura Giovanni de Lellis, era nato a
Bucchianico (Chieti) il
25 maggio 1550
.
Nella giovinezza seguì le orme del padre, dedicandosi all’arte
militare al soldo di Venezia e di Napoli. Il “soldo” gli serviva per il
gioco d’azzardo alle carte o ai dadi, una passione che occupò tutta
la sua giovinezza. Ma lui si sentiva vuoto e perso in una vita senza
Chi sono
i camilliani?
Chi era
San Camillo
de Lellis?
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