Madian Orizzonti ONLUS - Bilancio Sociale 2017-2018 - page 5

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Non so perché ci incontriamo nella vita, ma quando mi chiedo chi
sono io sento che sono le persone che ho incontrato. E ho incontrato
davvero nella mia vita tante persone che hanno fatto di me quello
che sono. Quello che affermo viene da una profonda sofferenza
umana, viene da una sofferenza che lacera, da tante lacerazioni
umane che ho sperimentato e toccato sulla mia pelle in questi anni.
È li dove la gente soffre che è importante essere, che è importante
vivere.
È nell’incontro con il sofferente, il povero che si svela il volto di Dio.
“Se non mi ami tu e non stai con me, chi altri lo farà?”. Con queste
semplici e disarmanti parole uno dei primi ospiti ci ingaggiò in
un’avventura che dura tutt’oggi.
Amare, stare con, sono le semplici e impegnative parole che hanno
dato senso in questi anni alla nostra esperienza di condivisione nel
cammino con i poveri, barboni, immigrati, minori. Categorie che ci
sembrano riassumere le caratteristiche del povero più povero nel
contesto sociale italiano oggi.
L’avventura è stata ed è faticosa, ed esaltante nello stesso tempo.
Nonostante errori e fatiche ci troviamo a condividere la quotidianità
con persone ospiti nella Comunità Madian a Torino.
Le loro storie sono di sofferenza. La domanda che sorge spontanea è:
“che cosa posso fare per te?”.
Un domanda semplice, ma che è già una fuga: il fare, come tentazione
al “non essere lì”.
È l’essere lì l’inizio dell’amore come sorgente inesauribile della
fantasia delle risposte. So che devo lasciare aperta la ferita di questa
domanda: l’amore nasce solo nella povertà. La sola solidarietà è
condividere il silenzio a questa domanda. Il Dio della Bibbia è povero
perché non risponde mai ai nostri angoscianti perché.
L’unica risposta che ci giunge è “Io sono con te”.
È nel condividere la vita con le persone in difficoltà che a poco
a poco si accoglie dentro se stessi una nuova visione del mondo.
Grazie a questa gente incominciamo a capire veramente che la
società moderna soffoca in fretta le potenzialità di compassione e di
comunione presenti in ognuno di noi, per lasciare sviluppare quelle
di aggressività, di competizione, di ambizione e stimolare il nostro
desiderio di denaro, di potenza, di dominio e di comodità.
La follia
dell’amore
di Padre Adolfo Porro
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