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soprattutto inaridendo il nostro cuore e mortificando la nostra
vita. Proprio per questo il nostro mondo ha un estremo bisogno di
persone capaci di nuove prospettive, reattive, coraggiose, libere e
vere, con occhi e cuore che sanno guardare lontano. Se rimaniamo
impantanati in questa melma antiumana ci freghiamo da soli,
uccidiamo il nostro spirito e sprechiamo il tempo e la vita. Siamo
chiamati ad investire su nuovi valori, in fondo la più gande ricchezza
che possediamo siamo noi stessi, è la persona umana con le sue
capacità, la sua inventiva, la fantasia nel creare realtà nuove, la
sua operosità, il suo entusiasmo e fiducia nel futuro nonostante il
peso del presente. È altresì importante diventare segni di contro-
cultura, di una visione diversa di impostare le cose, le relazioni, il
mondo, senza cadere nella tentazione di una omologazione comune
che uccide ogni nuova prospettiva. Un giorno ho incontrato un
imprenditore al quale ho raccontato la storia della nostra Comunità
Madian, uno dei pilastri portanti della nostra esperienza è quella di
dare risposte a quelle persone che non hanno alcun sostegno sia da
parte delle istituzioni pubbliche sia religiose. Ecco perché, in questi
anni, a partire dal 1980, abbiamo iniziato ad accogliere gli adulti
‘senza fissa dimora’ italiani, per passare poi agli stranieri adulti,
per poi accogliere ‘minori non accompagnati’ arrivati in Italia dal
1990 provenienti dall’Albania e dal Marocco. In quegli anni Torino
non disponeva di comunità per minori stranieri, e neppure la chiesa
e gli istituti religiosi. Li abbiamo accolti noi più di 60 ragazzi, che
abbiamo inserito nelle classi delle scuole medie, li abbiamo tolti dalla
strada e soprattutto da pericolose compagnie. In seguito la città si
è attrezzata e sono nate diverse comunità per minori stranieri, tra
l’altro ben pagate, e di fronte a queste novità il nostro impegno si
è rivolto agli ammalti stranieri che in quel momento non avevano
risposte. L’imprenditore mi guardava stupito e mi disse: “Ma voi,
seguite logiche opposte alle mie. Nel momento di trarre profitto
economico da una attività ben avviata cambiate strada e perdete
miniere d’oro!” “Certo!” È stata la mia risposta, lo scopo della
nostra Comunità non è mai il guadagno economico derivante da
un servizio sociale ma l’attenzione e la scelta degli ultimi ai quali
nessuno dà risposta. È questo il modo di fare contro-cultura, avere
un’altra visione del mondo e del rapporto tra le persone. Ci sarebbe