Madian Orizzonti ONLUS - Bilancio Sociale 2017-2018 - page 18

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Madian Orizzonti Onlus - Bilancio Sociale 2017-2018
Lettera di
presentazione
di Alessandro Battaglino
Dove eravamo rimasti?
Eravamo rimasti all’edizione 2016 del nostro Bilancio Sociale in
attesa che la proclamata riforma del terzo settore desse indicazioni
anche sulle modalità di rendicontazione sociale che nelle intenzioni
del legislatore avrebbe dovuto essere redatto su base obbligatoria
e non più volontaria e avrebbe dovuto dare ai propri
stakeholder
informazioni e dati secondo schemi prestabiliti.
Nulla di tutto questo è successo nel corso del 2017 e noi ripartiamo
da dove eravamo rimasti.
Dalla nostra volontà di raccontare quello che noi ma soprattutto i
missionari e volontari di Madian Orizzonti fanno in quella parte di
mondo bistrattato, povero, offeso, violentato che ci guarda e non
ci capisce. In quel mondo in cui scarichiamo i nostri rifiuti (vale la
pena ricordare a tal proposito che nel momento in cui la Cina ha
deciso di non prendere più i milioni di tonnellate di plastica che
l’Europa e gli Stati Uniti producono lʼIndonesia e tutta l’Africa sono
diventati gli sbocchi principali… dopo i mari e gli oceani), le nostre
armi (un mercato da 90 miliardi di dollari all’anno) ma anche e
soprattutto le nostre ipocrisie, le nostre paure, la nostra mancanza
di speranza. Quel mondo che facciamo finta che non esista e a cui
chiudiamo le porte e i porti.
Come ha detto Papa Francesco “
quante volte vediamo i poveri nelle
discariche a raccogliere il frutto dello scarto e del superfluo, per
trovare qualcosa di cui nutrirsi o vestirsi! Diventati loro stessi parte
di una discarica umana sono trattati da rifiuti, senza che alcun senso
di colpa investa quanti sono complici di questo scandalo. Giudicati
spesso parassiti della società,
ai poveri non si perdona neppure la
loro povertà
. Il giudizio è sempre all’erta. Non possono permettersi
di essere timidi o scoraggiati, sono percepiti come minacciosi o
incapaci, solo perché poveri
”.
E lo facciamo come sappiamo. Grazie all’aiuto del’Ordine dei Dottori
Commercialisti di Torino e grazie al Dipartimento di Management
con cui abbiamo iniziato il percorso cinque anni fa.
Un percorso che ci porta a presentare e raccontare nel modo più
oggettivo possibile quello che vieni realizzato senza dimenticare che
dietro i numeri e le parole che riempiono queste pagine c’è l’essenza
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