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Madian Orizzonti ONLUS - Bilancio Sociale 2012
legge 180 del 1978 (legge Basaglia) – dagli ospedali psichiatrici
piemontesi e non, malati che affollavano le pensioni della zona e di
prostitute.
Per quanto riguarda i “senza fissa dimora” l’unico dormitorio
pubblico della città era quello di Via Ormea 119 di proprietà della
Loggia Massonica del Grande Oriente d’Italia (che allora lo gestiva
direttamente mentre oggi è curato dall’Opera Pia San Vincenzo) che,
chiuso nel novembre del 1981 per un fatto di sangue, lasciò le circa
600 persone “senza fissa dimora” prive di ogni punto di riferimento.
Da lì l’urgenza di offrire un tetto, un pasto caldo a quanti in quel
rigido inverno non avevano altri rifugi che la stazione ferroviaria
di Porta Nuova, quella dei pullman di Via Fiocchetto, le panchine o i
portici della città.
Scriveva Padre Adolfo nelle cronache della casa nel 1980:
“Dopo un anno di lavoro, ricerca e studio sulla situazione sociale
della città di Torino, in particolare del centro storico, siamo
giunti alla determinazione di aprire una comunità di accoglienza
per le persone “senza fissa dimora”, i cosiddetti “barboni”, che
per la loro precaria situazione anagrafica non hanno diritto alle
prestazioni di servizi sociali.
Tra questi emarginati la nostra scelta ha voluto essere una
risposta allo specifico carisma camilliano: l’assistenza ai malati
poveri, per questo abbiamo scelto i più anziani e ammalati,
cercando di creare un clima di fraternità e amicizia”.
L’accoglienza degli ospiti prevede il pasto della sera, il
pernottamento e la prima colazione. L’assistenza medica è garantita
da un medico che presta volontariamente la sua opera e da un
piccolo ambulatorio attrezzato per le piccole urgenze. Il volontariato
contribuisce in maniere determinante ed efficace alla conduzione
della comunità.
La gestione economica si regge sui proventi della Chiesa pubblica
annessa alla casa e sulle offerte in denaro e in natura delle persone
che sono a conoscenza dell’iniziativa; abbiamo rifiutato ogni tipo di
convenzione con l’ente pubblico per essere liberi nella gestione e non
correre rischi di strumentalizzazione”.
“Poi il faraone
sentì parlare di
questo fatto e
cercò di mettere a
morte Mosè. Allora
Mosè si allontanò
dal faraone e
si stabilì nel
paese di Madian e
sedette presso un
pozzo…
… Il sacerdote
di Madian Reuel
disse alle sue
figlie: “perché
avete lasciato
là quell’uomo?
Chiamatelo a
mangiare il nostro
cibo”. Cosi Mosè
accetto di abitare
con quell’uomo
che gli diede in
moglie la propria
figlia Zippola.
Ella gli partorì
un figlio ed
egli lo chiamò
Gherson, perché
diceva: “sono un
emigrato in terra
straniera”.
(Esodo 2, 15-22)