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L’8 dicembre Papa Francesco darà inizio a un Giubileo straordinario
aprendo in San Pietro la Porta Santa. Questo anno giubilare ci
aiuterà a riflettere su un tema caro a Papa Francesco, quello della
misericordia.
Forse nella presentazione di un Bilancio Sociale dilungarsi sulla
natura del Giubileo a livello biblico e poi cristiano sembra fuori
posto, ma credo valga la pena sottolineare e insistere sul vero
significato di questo anno di grazia, perché investe tematiche che
offrono un altro modo di vedere e considerare l’impostazione del
mondo e soprattutto il possesso dei beni della terra. Visto come
vanno le cose e l’eccessivo valore che diamo al denaro, all’economia,
alle ideologie capitaliste, ritornare alla terra e al vero senso da dare
al nostro essere al mondo e a noi stessi ci aiuta a ridimensionarci e
a dare il giusto posto a quello che il Verga chiamava “la roba”, quella
“roba” per cui continuiamo a scannarci senza pietà.
Ma cosa è il Giubileo? Il Giubileo trae origine dal popolo di Israele.
Il testo fondante del giubileo Biblico è Levitico 25,10 “
Dichiarerete
santo il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nel paese
per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi
tornerà nella sua proprietà e nella sua famiglia
”
“È importante sottolineare come la teologia sottesa a questo versetto
che fonda l’anno giubilare è legata al sabato e all’anno sabbatico.
Quest’ultimo, basato su 25,2 (
Quando entrerete nel paese che vi
dò, la terra dovrà avere il suo
shabbat
consacrato al Signore”
) è,
nell’arco dei sette anni, quello che il giorno sabbatico è nell’arco della
Lettera agli
stakeholder
di Padre Antonio
Menegon
“Resta un’esperienza di eccezionale valore l’aver imparato, infine, a guardare i
grandi eventi della storia universale dal basso, dalla prospettiva degli esclusi,
dei sospettati, dei maltrattati, degli impotenti, degli oppressi e dei derisi, in
una parola dei sofferenti”
(Dietrich Bonhoeffer)
