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Madian Orizzonti Onlus - Bilancio Sociale 2014
consapevolezza dell’inutilità di quel massacro, testimoni oltre ogni
tempo non solo contro la Grande Guerra ma contro tutte le grandi e
piccole guerre.
Gli ideali, i sogni spezzati nelle trincee del Carso o sui monti entrati
nella Storia e nella leggenda dei tanti soldati caduti non sono diversi
da quelli che si stanno spegnendo in quella enorme trincea che è
diventato il Mar Mediterraneo che inghiotte chi fugge da guerre,
conflitti, persecuzioni e divisioni che, a ben scavare nelle pieghe
della Storia, trovano origine proprio in quel mondo nato con e dalla
prima Guerra Mondiale.
Come ci ha ricordato nella sua lectio magistralis del giugno del 2014
Monsignor Bettazzi, riprendendo le parole di Paolo VI, la prima
forma di povertà è la trasparenza dei bilanci.
I numeri del nostro bilancio e il racconto degli obiettivi raggiunti e
di quelli da raggiungere, le cose fatte e quelle ancora da fare, altro
non sono che il nostro impegno nel condividere la povertà di chi
incontriamo quantificando, in modo sintetico e analitico, le risorse
che abbiamo raccolto durante l’anno e le modalità e le tempistiche
della spesa.
I numeri e le relazioni che troverete in questo bilancio altro non
sono che la traduzione dell’impegno nei confronti dei bambini, delle
donne e degli uomini di Port-au-Prince e Jérémie ad
Haiti
; di Tbilisi,
Khisabavra, della casa della Nonna al confine con l’Ossezia del Sud,
in
Georgia
; dell’altopiano di Ashotsk in
Armenia
; di Cordoba in
Argentina
; dell’Isola di Flores in Indonesia; di Visalhapatnem in
India
; dell’Isola di Samar nelle
Filippine
; di Karungu in
Kenya
e nei
confronti dei tanti benefattori che sostengono queste missioni.
Il criterio con cui abbiamo scelto i Paesi in cui lavorare, quelli nuovi
e quelli “storici”, le emergenze cui rispondere nel mare di calamità
e tragedie che il mondo ci propone si trova in questa frase di Che
Guevara: “soprattutto siate sempre capaci di sentire nel più profondo
qualsiasi ingiustizia commessa contro chiunque, in qualsiasi
parte del mondo”. Anche per questo motivo accanto agli indicatori
economici per ciascun paese in cui lavoriamo abbiamo dato risalto
sia all’indice di sviluppo umano sia al tasso di alfabetizzazione che è
condizione necessaria (ma, spesso, non sufficiente) per migliorare la
propria condizione sociale ed economica.