Madian Orizzonti Onlus - Bilancio Sociale 2014 - page 10

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Madian Orizzonti Onlus - Bilancio Sociale 2014
millennio, per l’altro più propriamente essa coincide con il ritorno
alle origini, con il realizzarsi della terra del progetto di Dio.
Nel corso del primo millennio, non ci sono tracce, nella chiesa,
di pratica giubilare. Il giubileo così come oggi è celebrato risale a
Bonifacio VIII nel 1300 e fu incentrato soprattutto intorno alla
pratica del pellegrinaggio con cui i cristiani – i cosiddetti
romei
– si
recavano a Roma per visitare la tomba degli apostoli e invocare il
perdono dei peccati. Il pellegrinaggio è metafora del vero “cammino
dell’uomo”, per sua natura
viator,
in cerca di se stesso, del suo
“dove”, della sua casa, che non sempre è dove egli si trova con il
corpo, ma dove il desiderio del suo cuore lo attrae e lo conduce.
Possiamo dire che, per analogia, nella Chiesa Cattolica è detto
Giubileo l’Anno Santo istituito da Bonifacio VIII con cadenza
secolare. Clemente VI stabilì che il Giubileo si celebrasse ogni 50
anni a partire dal 1350. Nel 1470 Paolo II decretò infine che l’Anno
Santo ordinario cadesse ogni 25 anni. I Giubilei sinora celebrati sono
stati 120: 25 ordinari e 95 straordinari. Quello del 2015 sarà il 96°
straordinario.
Per la Chiesa cattolica il Giubileo è un anno di grazia, legato alla
concessione dell’indulgenza plenaria, cioè alla remissione dei peccati
e alla liberazione dalle pene. Il Giubileo indica anche gioia, perché la
Chiesa gioisce della salvezza che viene concessa da Dio agli uomini
che si pentono e che, confessati e comunicati, pregano nelle quattro
basiliche maggiori di Roma, secondo le intenzioni del Pontefice.
Il Giubileo del 2015 si celebrerà a Roma, nelle chiese locali e a
Gerusalemme, la Città Santa per eccellenza”.
Riposo della terra – remissione del debito – ridistribuzione dei
beni. Tutto questo perché la terra è di Dio e all’uomo è concessa in
comodato d’uso gratuito.
Una bella sfida per il nostro tempo così ancorato al capitale, al
possesso dei beni, alla sacralità della proprietà privata, ad un uso
distorto del denaro. Un tempo in cui il latrocinio, il malaffare e la
corruzione non conoscono più limiti. Un tempo in cui l’ingiustizia
strutturale del mondo è diventata la norma, un’ingiustizia che
permette che l’1% dell’umanità detenga il 50% del denaro, il 20%
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