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chi ne possiede poco o niente e che non ha di che vivere.
Alle volte si pensa che il Vangelo abbia predicato una dottrina
pauperistica, in realtà non è così perché Dio vuole che l’uomo sia
pienamente appagato, felice, realizzato e possa vivere una vita in
pienezza.
Il problema vero non sono le cose che si possiedono ma il loro uso, il
denaro deve essere usato perché ogni uomo possa vedere realizzato
nella sua vita concreta questo progetto di Dio. Questo sia a livello
di singole persone ma ancor di più a livello di governi, di
nazioni e di istituzioni.
La cancellazione del debito ai Paesi poveri, l’investire
risorse per lo sviluppo dei popoli, la cooperazione
internazionale, la ridistribuzione delle ricchezze, la
restituzione del mal tolto durante i secoli (pensiamo
solo a ciò che si è rubato e si continua a rubare all’Africa,
un continente in agonia) dovrebbero trovare un posto
privilegiato nelle agende dei governanti del mondo.
Associazioni come la nostra dovrebbero diventare
strumenti di controcultura, il cui senso è proprio quello
di creare una nuova mentalità che aiuta a riflettere, a
cambiare sguardo, a cambiare mentalità e lo fa non con
le parole, con trattati di filosofia o antropologia, ma con i fatti, con la
vita, con le scelte quotidiane.
Oggi il mondo ha bisogno di testimoni e di profeti, perché di parolai
ce ne sono ancora troppi.
Essere segno di controcultura con l’agire, con la progettualità, con
la gestione di comunità attente ai più bisognosi aiuta a svegliare
coscienze addormentate, a scuotere spiriti che con troppa facilità si
sono adattati all’andazzo comune, al comune pensiero schiacciato
verso il basso.
Il cammino da percorrere resta sempre troppo lungo e difficoltoso,
ma insieme a tanti uomini e donne di buona volontà si possono
superare ostacoli che sembrano insormontabili, dar vita a
progettualità che rispondano alle concrete necessità dell’uomo di
oggi, realizzare progetti di sviluppo che aiutino intere comunità a
risollevarsi, mettersi in ascolto di grida soffocate, povertà nascoste,
aiutare chi è completamente solo a riprendere coraggio, forza,