Omelie

L’umanità, che è la nostra famiglia deve mettersi in dialogo, in relazione, in ascolto dei lebbrosi, con chi invoca la salvezza: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!».

Avere fede è metterci dalla parte di coloro che vogliono la fine di tutte le oppressioni, di tutte le guerre, della logica della forza e delle armi. Questo è l’impegno che Dio ha preso con noi.

Dobbiamo maturare in noi una coscienza cosmopolita, che non guarda solo il nostro piccolo orticello, i nostri piccoli interessi, ma una coscienza capace di avere una visione totale del mondo che aiuti gli uomini a vivere in modo degno e autentico.

Da lunedì 3 ottobre 2022 gli orari della celebrazione delle Sante Messe saranno come nella comunicazione sotto riportata

Siamo chiamati a riflettere su noi stessi, sul senso da dare alla nostra vita, al nostro lavoro, al nostro impegno. Siamo chiamati a mettere al centro la dignità, l’unicità, l’irrepetibilità dell’essere umano.

Un Dio che fa festa con coloro che condanniamo, giudichiamo, discriminiamo offende il nostro senso della giustizia. Perché essere uomini buoni e onesti, venire in chiesa alla domenica, fare bene le nostre preghiere se poi Dio ama, perdona e accoglie tutti. Ma come dicevo prima questa è una fede da ragionieri, calcolata. Dio fa festa e la fa sempre a danno dei nostri interessi, del nostro cuore meschino. Dobbiamo deciderci a fare nostro questo pazzo, folle amore di Dio, ad abbandonare le esigenze del merito e della giustizia distributiva per associarci a questa festa scandalosa di Dio, per entrare nella logica dell’amore totale e gratuito di Dio.

Vivere l’amore, vivere il messaggio di Gesù vuol dire prendere ogni giorno la nostra croce e farla diventare un progetto di vita, perché diventi un progetto di libertà e di giustizia per tutti gli esseri umani

Leggendo le pagine del Vangelo di oggi si riflette sull’umiltà: qui non c’entra nulla l’umiltà, ma una scelta radicale di vita, un’altra logica, un altro modo di impostare la vita, le relazioni, la realtà tra gli esseri umani modellata non sulla ricchezza, sul privilegio, sull’accumulo ma sul rapporto gratuito con le cose e con le persone, nella gioia del bello, nella semplicità della vita.

Siamo chiamati a essere gli annunciatori del Regno di Dio. Chi annuncia il Regno di Dio, annuncia il regno dell’uomo, la capacità dell’uomo di vivere in modo pacifico e cordiale, di costruire in modo positivo relazioni capaci di portare speranza e fiducia. Siamo chiamati ad accogliere tutti coloro che sono annunciatori di pace, di diritto, e di giustizia.

Maria è stata unita alla resurrezione del Cristo proprio perché è entrata nell’oscurità tremenda della passione e della morte di Suo Figlio, con un grande senso di responsabilità. Sotto la croce ha ripetuto quel ‘Sì’ che ha detto all’angelo: ha detto ‘Sì’ al bene, alla vita, a Dio e ‘No’ al male e alla morte.