Omelie

Ogni volta che usciamo da quelle prigioni che ci siamo creati, dove ci sentiamo a casa, tranquilli, difesi e protetti da ogni paura, entriamo dentro ad un’altra dimensione, che è quella di Dio. Allora siamo disponibili a nuovi eventi, a nuove ampiezze, apriamo la mente lo sguardo, gli orizzonti e siamo soprattutto disponibili a leggere i nuovi segnali della storia.

«Che cosa cercate?». Questa stessa domanda è rivolta anche a noi oggi

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Abbiamo bisogno del volto sorridente di Dio, che ci accompagni, aiuti, in questo faticoso cammino, perché è una sfida, un cammino controcorrente, che deve abbattere il muro di certe mentalità perverse e metterci contro i poteri costituiti, forti, addirittura i poteri occulti, perché purtroppo oggi non siamo governati dalle democrazie, che sono una facciata, un teatrino, un palcoscenico, ma chi governa il mondo sono i tremendi poteri occulti, soprattutto economici e per liberarci da questo imbroglio dobbiamo avere un profondo coraggio e una profonda forza interiore.

È così difficile mettersi al servizio, servire l’uomo nei suoi limiti, le sue fragilità, le sue debolezze, le sue incapacità, invece, di ergersi da una cattedra per condannare, discriminare, uccidere, la libertà della coscienza degli uomini. Mettersi a servizio vuol dire mettersi in ascolto della vita vera degli esseri umani.

“Pace, giustizia e salvaguarda del Creato”

Il brano del Vangelo di Matteo che abbiamo ascoltato riflette una situazione che ….