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Bisogna ritornare ad ascoltare la Parola di Dio, che deve parlare alle nostre coscienze, al nostro cuore, che deve aiutarci a riprendere in mano la nostra umanità, per percorrere cammini comuni di amore.

Dobbiamo porci dei seri interrogativi su quale fede noi viviamo, in che Dio crediamo e se crediamo nell’uomo e in noi stessi. Dalla risposta che ci daremo, sapremo se siamo dalla parte di Geremia, del Vangelo, delle logiche di Dio oppure dalla parte delle logiche del mondo.

È una fede difficile, come dico sempre non è quella del miracolo, del sensazionale, una fede che si conquista giorno dopo giorno, momento per momento, fatica per fatica, dolore per dolore, contrarietà per contrarietà. È quella fede di cui facciamo esperienza a livello di spirito, ma che alle volte è lacerante, totalmente incomprensibile, ma è l’unica strada per arrivare a Dio in una profonda libertà.

Se io mi sento peccatore, limitato, bisognoso della misericordia e del perdono di Dio e non sono il solito presuntuoso, arrogante, superbo religioso, che deve insegnare a tutti, possiede tutto, allora saprò accogliere la misericordia di Dio, che non è riservata a nessuno, perché è di tutti.

Omelie di Domenica 13 Agosto e Martedì 15 Agosto

L’amore è quella dimensione che si connette direttamente a Dio. Ogni volta che noi nella vita facciamo esperienza dell’amore, ci trasfiguriamo, come si è trasfigurato Gesù davanti ai suoi discepoli e diventiamo testimoni della gloria di Dio.

Celebriamo in quota, al Lago della Rossa, la Festa di San Camillo

Dobbiamo essere capaci di discernimento, per poter essere persone capaci di meraviglia e di sorpresa e quindi capaci di accogliere il futuro di Dio.

Vivere la fede, vuol dire porre a noi stessi delle domande e rispondere con onestà intellettuale, con onestà di coscienza e con grande verità.

La Parola di Dio deve essere al centro della nostra vita e della nostra fede