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Se una nave con a bordo 49 persone fa paura all’Europa che si chiude in se stessa, non solo dobbiamo porci delle domande su noi stessi e sul senso della nostra vita ma anche augurarci che la moltitudine dei portatori di speranza e quindi di Dio ci invada per non rendere inutile la nostra vita.

Celebriamo oggi, primo giorno dell’anno, la Solennità della maternità di Maria: “Theotókos” è il titolo che fonda tutti gli altri titoli che la pietà cristiana ha dato a Maria, che è grande perché è madre di Dio

Celebriamo oggi la festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe. Questa festa è stata introdotta da Leone XIII, quando la società italiana stava passando da una società di tipo rurale ad una industriale.

Quest’anno il Natale ci impone una riflessione sulla figura umana, su noi stessi e il nostro essere al mondo, sul senso del vivere e sullo stato della nostra coscienza

Troviamo la chiave di lettura della Parola di Dio di questa ultima domenica di Avvento nella lettera agli Ebrei: Gesù è il Figlio di Dio che è venuto a realizzare le promesse di Dio nei confronti dell’umanità

Se riusciremo a fare come Giovanni, troveremo la felicità del cuore e saremo pervasi da una leggerezza dello spirito che ci renderà profondamente allegri, felici, appagati in quello che di più prezioso abbiamo: il nostro spirito, la nostra coscienza educata al bene.

Quattro sono le parole chiave delle letture che oggi abbiamo ascoltato: conversione, Parola di Dio, deserto e discernimento

Ogni volta che nella vita scegliamo il progetto di Dio, abbiamo una prospettiva, siamo aperti all’utopia e all’immaginazione di un Mondo “altro”, “diverso”, di “nuovi cieli e terra nuova”.