Madian Orizzonti Onlus - Bilancio Sociale 2017-2018
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Come nelle precedenti edizioni del Bilancio Sociale anche in questa
vogliamo ricordare il genocidio armeno per il quale il Parlamento
italiano ha impegnato il Governo a riconoscerlo e a darne risonanza
internazionale. Lo facciamo riportando un intervista pubblica su
tempi.it il 24 aprile 2019 di Antonia Arslan che proprio Madian
Orizzonti ospitò qualche anno fa in un interessante incontro svoltosi
nella Chiesa di San Giuseppe.
Antonia Arslan, quando diciamo genocidio armeno, di cosa stiamo
parlando?
Stiamo parlando di quello che è stato il
primo genocidio del XX secolo, stiamo
parlando di una forma di sterminio che
all’inizio del Novecento viene testata sul
popolo armeno, e poi sui siriaci. Stiamo
in sostanza parlando della distruzione di
un’intera minoranza da parte del governo
dello stato al cui interno questa minoranza
si trovava. Come avrebbero poi fatto i
tedeschi con gli ebrei che erano cittadini
tedeschi come loro, così i Giovani Turchi
hanno fatto con gli armeni e i siriaci, che
erano minoranze riconosciute all’interno
dell’Impero Ottomano. Queste non sono
stragi, non sono massacri, è qualcosa
di più: è uno sterminio organizzato con
estrema freddezza e razionalità dall’alto.
Da dove deriva la certezza che i Giovani Turchi fossero mossi da un
intento genocidario?
Il progresso degli studi negli ultimi vent’anni è stato straordinario, sono
usciti una quantità di libri e di ricerche accademiche che portano prove.
Particolarmente importante è un libro da poco tradotto in italiano:
I peccati
dei padri – Negazionismo turco e genocidio armeno di
Siobhan Nash-
Marshall. Questa studiosa, che è anche una mia carissima amica, ha trovato
una quantità straordinaria di materiale e ha studiato il modo in cui la filosofia
tedesca dell’Ottocento e le sue derive hanno influenzato l’ideologia dei
Il genocidio
armeno