Capitolo 3: Relazione sociale
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scandalizzava molti tedeschi, e alcuni
di loro si sono battuti per salvare vite
armene, come ha fatto il console
tedesco di Aleppo Walter Rössler. Ma
la politica generale dell’Impero tedesco
era di considerare la questione armena
una questione interna dell’Impero
Ottomano in cui non ci si doveva
ingerire. Ma purtroppo dai documenti
resi noti si desume che hanno anche
attivamente collaborato. Certo, ci
sono state eccezioni come il generale
Liman von Sanders responsabile
della zona di Smirne, che impedì che
fossero deportati gli armeni della città.
Il quartiere generale tedesco avrebbe
potuto attuare questa politica anche
altrove, se voleva, ma ci fu solo questa
eccezione ben nota agli armeni:
cercavano di raggiungere Smirne
sapendo di questa protezione.
Concludendo: che importanza ha che il numero dei paesi che
riconoscono ufficialmente il genocidio armeno cresca al di la delle
due-tre decine attuali?
È molto importante, anche se non ha conseguenze pratiche: è una questione
morale. I governi turchi possono protestare, minacciare di ritirare gli
ambasciatori, ma il fatto che il numero dei paesi che riconoscono il genocidio
armeno cresca è importante perché i turchi non potranno più dire che il
discorso del genocidio è un complotto anti-turco degli armeni: è diventata
una nozione consolidata che sempre più si afferma universalmente. Parlarne
ancora, anche se può annoiare qualche volta, continua ad essere necessario.