Madian Orizzonti ONLUS - Bilancio Sociale 2017-2018 - page 114

Madian Orizzonti Onlus - Bilancio Sociale 2017-2018
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famiglia armena che conserva l’atto notarile di possesso, qualcosa di simile
si può dire per l’area dove sorge il palazzo presidenziale ad Ankara. Perciò
bisogna tenere conto anche di questo aspetto.
Alla memoria del genocidio armeno lei ha dedicato romanzi a sfondo
storico di cui il più noto è
La masseria delle allodole
, che ha venduto
oltre un milione di copie nel mondo. Cosa dice della memoria del
genocidio armeno? È viva e coltivata, o è difettosa?
È una memoria molto coltivata all’interno delle comunità armene.
Soprattutto le grandi comunità della diaspora – quelle francesi, americane e
russe che hanno importanti strutture come chiese e scuole – conservano la
memoria del genocidio come fattore fondante della loro identità. E questa
purtroppo è diventata in qualche modo una prosecuzione della tragedia.
L’introversione caratteriale armena dipende dal fatto che questi ricordi sono
stati trasmessi a livello familiare e all’interno delle comunità ma non sono
stati riconosciuti all’esterno. Adesso la questione si è aperta all’esterno e la
memoria del genocidio coincide con una presa di coscienza verso l’esterno e
questo fa fare esperienza di una maggiore libertà. Questo è dovuto alla terza
e alla quarta generazione dopo il genocidio, che non avendo più le paure e
le angosce dei primi, alimentate dal negazionismo turco, hanno parlato, si
sono mosse, hanno fatto ricerche. Adesso poi con questa grande mole di
libri, di studi, di ritrovamenti che sono in gran parte merito di giovani studiosi
turchi molto bravi, straordinari, la memoria del genocidio esce rinforzata.
Un certo numero di studiosi afferma con sempre maggiore
convinzione che ci sono le prove che il genocidio armeno è stato il
modello del genocidio degli ebrei per mano nazista, che i nazisti si
sono riferiti consapevolmente al genocidio armeno. Lei cosa dice?
Purtroppo sono d’accordo. Come si intuisce anche dal testo della mozione di
riconoscimento del genocidio che è stata presentata al Bundestag tedesco.
Lì si ammette che il genocidio è stato supportato anche dall’Impero tedesco.
Documenti degli archivi di Stato tedeschi resi pubblici confermano che c’era
la volontà da parte del governo tedesco di fornire il massimo supporto alle
politiche turche. I tedeschi presenti allora nell’Impero Ottomano, mercanti,
tecnici o ingegneri, tornavano a casa chiedendosi come fosse possibile che
un popolo cristiano come quello tedesco assistesse senza alzare un dito allo
sterminio di un altro popolo cristiano, o addirittura collaborasse. Questo
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