Madian Orizzonti ONLUS - Bilancio Sociale 2017-2018 - page 43

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“Bisogna esaminare seriamente le situazioni degli emarginati, che
il nostro sistema di vita ignora e perfino coltiva: dagli anziani, agli
handicappati, ai tossico-dipendenti, ai dimessi dalle carceri o dagli
ospedali psichiatrici”.
Questo ci pare un richiamo al senso profondo dell’esser Chiesa. Il
vangelo, senza compromessi e senza mezze misure, impone come
prima esigenza di condividere tutto ciò che siamo ed abbiamo, con
i poveri. Per questo, non basta che ci inteneriamo e riflettiamo e
persino preghiamo, facendoci una bella immagine del povero e
lodando gli sforzi di Madre Teresa o di quei cristiani che si dedicano
ai poveri. Su questo argomento Padre Adolfo e Padre Antonio sono
molto precisi: “Le lodi, i ringraziamenti, la pubblicità, non servono.
La questione è tutt’altro che risolta, e non ci si può permettere di
mettersi il cuore in pace. Ogni comunità può e deve fare qualcosa,
a qualsiasi livello. Ci sono oggi 600 persone, secondo la stima del
responsabile della Caritas Diocesana, don Pino Giacobbo, prive di
una sistemazione stabile. Noi abbiamo 30 posti!”
Così “Madian” continua la sua vita, con Adolfo e Antonio che, per
tutto il giorno, dedicano – e lo diciamo senza rotorica – le forze ai più
emarginati che sono il segnale d’allarme di un sistema e di un modo
di vivere che vede l’uomo come strumento e non come persona e
ordine nella società.
Antonello Antonelli - Marcello Merlo
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5. Da: “Notizie dalle nostre Case” – edizione 1983 – pagina 120 e segg.
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