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Madian Orizzonti Onlus - Bilancio Sociale 2017-2018
che è giovane sul divano e gli diamo due coperte, così liberiamo il
letto per il nuovo che arriva. Gli altri posti sono tutti occupati ma se
ne arriverà un altro ancora rimane sempre un altro divano.
Mario Scapin esce a bersene un bicchiere; ha il cappotto, il cappello e
le ciabatte ai piedi, ma non si preoccupa dice, perché lui, quando ha
fatto la Russia gli si sono congelati i piedi e ora potrebbe camminare
sul ghiaccio; è del resto inutile insistere: il bisogno urgente di un
“tubo
1
” è al di sopra della preoccupazione per le ciabatte. Intanto
rientra il “Romano
2
” che sibila come il vento nelle fessure, tanto
l’asma gli opprime la “cassetta”. È ritornato da pochi giorni dal
sanatorio di Cuneo dove è stato tre mesi a farsi curare la tuba
3
. Ha i
polmoni disfatti per il fumo e le notti passate sotto gli archi del Regio
teatro. Come lui ce n’erano qui altri tre, tutti in condizioni pessime.
Abbiamo rischiato di trasformare Madian in un lazzaretto; poi il
test impostoci dall’ufficio di profilassi ha decretato benignamente
che non eravamo infetti ma che avevamo mangiato soltanto una
manciata in più di germi e che non c’era da preoccuparsi (San
Camillo ci tiene per i capelli!).
Il brontolone è morto. Si è sentito male nell’atrio della stazione (la
sua seconda casa) ed è spirato al Mauriziano. Un tragico destino il
suo: da un mese aveva preso la pensione con gli arretrati, 8 milioni
(mai visti tanti soldi in vita sua) e ha dovuto lasciarli alla moglie,
sbucata da chissà dove come una arpia, che l’aveva messo fuori casa
dopo qualche anno di matrimonio e poi si era dileguata nel nulla.
Voleva affittarsi una soffitta e ricominciare a vivere con dignità…
È morto anche Antonino in carcere, per shock anafilattico in seguito
ad una puntura. Non lo conoscevamo, ma siamo andati lo stesso
con Suor Teresa all’Istituto di Medicina Legale a benedire la salma
perché non lo seppellissero come un cane. I funerali dei poveri sono
eventi tristissimi, serrano un nodo alla gola. Li mettono in bare
triangolari, senza fregi; i becchini, che non ricevono mance, sono
scortesi anche con il feretro e vanno veloci, fanno presto che non si
può quasi neanche star dietro al furgone; anche il prete, al cancello
1. Un bicchiere di vino
2. Gino detto “Il romano”
3. La tubercolosi