Omelie

La grande, vera minaccia del futuro è l’inerzia dello Spirito e la paralisi collettiva delle coscienze. Questa è la grande minaccia incombente! Coscienze serve, succubi, distratte, incapaci di leggere la realtà.

Per noi guardare in alto, vuol dire guardare in avanti.

Il Vangelo ci invita a camminare insieme a ogni uomo capace di portare all’interno della propria vita e delle relazioni con gli altri uomini almeno una piccola scintilla di questo grande amore di Dio.

Alle volte sembra che la nostra società, il nostro mondo si stia disgregando: pensiamo al rapporto tra genitori e figli, tra insegnanti e alunni all’interno della scuola, alla politica a ciò che dovrebbe guidare la vita della società, degli uomini, pensiamo anche al compito della religione e della chiesa: anche all’interno della religione e della chiesa ci troviamo disorientati, non sappiamo più qual è l’autentica identità e il vero senso della fede. Abbiamo purtroppo, forse, perso i valori di riferimento.

Avere fede vuol dire scommettere sul nostro futuro: più percorriamo un cammino di conoscenza di noi stessi, di Dio e dell’uomo, confrontandoci con la vita quotidiana e più, forse, riusciremo a capire qualcosa del mistero del futuro di Dio.

Se la fede è un’evidenza materiale, non è più fede, abbandono, diventa ragionamento su Dio e i ragionamenti su Dio si perdono tutti nel nulla.

L’unica strada della conoscenza è quella dell’amore e più andiamo avanti negli anni più ci rendiamo conto quanto tutto il resto sia relativo.

La resurrezione non è solo il ritornare alla vita del corpo di Gesù ma è il continuo passaggio dalla morte alla vita che Gesù ha operato e che continua a operare facendo risorgere la vita dentro questa palude che è il mondo; è la forza vitale che ci aiuta a superare ogni avversità, che ci vede protagonisti instancabili della nostra esistenza.

Perché non siamo capaci di fare la verità in noi stessi, nelle nostre scelte, nelle responsabilità che abbiamo nei confronti degli altri esseri umani e del mondo intero? Che cosa è la verità?

Siamo chiamati a metterci in cammino, a destarci dal torpore e dal sonno per essere vigilanti, attenti, pronti a cogliere ogni opportunità di vita e il futuro che ci apre alla speranza.