Omelie

Per comprendere il futuro occorre un di più di sapienza umana, disponibile ad aprirsi al futuro e ad intuire il nuovo che nasce.

Celebriamo oggi la Festa di tutti i Santi e domani commemoreremo i nostri cari defunti; sono celebrazioni che nascono da un bisogno di comunione con coloro che ci hanno preceduti, che vivono nel mistero e nell’oscurità. Noi desideriamo metterci in comunione con tutte le persone che sono passate in questo mondo e che ora non sono più: lo vogliamo fare, soprattutto, con coloro con i quali abbiamo condiviso la vita, gli affetti, l’amore, i sentimenti più veri e più genuini, con le persone con le quali abbiamo progettato la nostra vita.

La nostra vita parla?

Scarica l’Omelia

Il tema delle letture di questa domenica ripropone un po’ quello di domenica scorsa, ed è quello dell’universalità della fede, che domenica scorsa era rappresentata dalla vigna e oggi è rappresentata dal banchetto sull’alto monte del profeta Isaia, e quello di nozze del Vangelo di Matteo.

I credenti in Dio, e in particolare noi cristiani, dovremmo essere nel mondo i testimoni e gli annunciatori del Regno di Dio. Siamo chiamati, proprio in virtù della nostra fede, ad annunciare e a testimoniare la grandezza del Regno di Dio, che non si piega alle logiche dell’istituzione religiosa, un Regno di Dio che è come il vento, il fuoco, la libertà perché è un Regno che è all’interno di ogni animo e di ogni spirito umano.

La meditazione sulla Parola di Dio che oggi abbiamo ascoltato verte sulla contraddizione tra il retto modo di credere e il retto modo di agire

Quando pensiamo a Dio, dobbiamo domandarci in che Dio crediamo e che fede vogliamo per la nostra vita! Non è tanto importante disquisire sull’esistenza di Dio ma se credere in Dio ci aiuta a cambiare vita.

È all’interno della nostra coscienza che dobbiamo pensare e valutare il perdono è una coscienza educata al bene che si è arricchita di esperienze di vita, che sa distinguere i valori positivi, che è maturata giorno per giorno confrontandosi con la tremenda realtà dell’esistenza.

Dobbiamo essere solidali con tutti quegli uomini, indipendentemente dalle loro appartenenze religiose, che promuovono una città, un mondo fondato sulla fraternità, sulla giustizia, sul diritto, sulla riconciliazione e si impegnano, ogni giorno, per abbattere ogni barriera.