Omelie

Dobbiamo ritornare ad essere cristiani e non cattolici, il Vangelo contiene in sé un respiro di universalità che mal si adatta alle strumentalizzazioni messe in atto dalle istituzioni cattoliche e da coloro che ne fanno una bandiera, anzi una clava per distruggere gli altri. Solo la Parola di Dio, di Gesù, può scaldare il nostro spirito, la nostra anima, la nostra vita. La Parola di Gesù dà un senso vero e compiuto alle nostre scelte.

Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna

«Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati». Qual è la speranza alla quale siamo stati chiamati?

Percorrere cammini di libertà interiore, senza essere manipolati, senza cedere alla tentazione della delega nei confronti delle nostre responsabilità è difficile, ma è l’unica strada che ci rende uomini e donne liberi.

Bastano poche persone per cambiare il mondo, ma queste persone devono essere piene solo di Dio

Gesù non è uomo religioso, ma un uomo punto e basta! È venuto a riportare alla radice l’essere umano.

Dio non ha creato la morte e non gode per la rovina dei viventi.

La chiave di lettura della parola di Dio che abbiamo ascoltato si trova nell’ultima frase della lettera di Paolo ai Corinzi: «Se uno è in Cristo, è una creatura nuova; le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove».

Siamo noi gli artefici della nostra vita, gli unici, grandi, insostituibili, costruttori del mondo, che va avanti secondo la nostra volontà.

Quando celebriamo l’Eucarestia dobbiamo rimettere in questione noi stessi e la nostra fede, ma soprattutto la nostra vita per poter guardare negli occhi tutti gli uomini, le donne e i bambini che incontriamo.