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I Villaggi di Port au Prince

L’idea di costruire i villaggi è nata dalla constatazione che a 5 anni dal terremoto del 2010 tantissime famiglie vivono ancora sotto tende di fortuna e altrettante famiglie vivono all’aperto, lungo i margini delle strade.
Lo stimolo a questo progetto nasce dal desiderio di dare a queste famiglie un tetto solido sopra la testa e permettere loro di affrontare la vita con qualche certezza e garanzia in più.

Nel corso del 2015 sono nati sotto il coordinamento di Maurizio Barcaro il Vilaj la Paix, il Vilaj l’Espoir e il Vilaj Saint Camille. Il Vilaj l’Espoir è composto da 10 case bifamiliari mentre il Vilaj la Paix e il Vilaj Saint Camille sono composti da 5 case quadrifamilliari ciascuno. Ogni casa è di circa 55 metri quadri, a cui sono annessi dei lotti di terreno da coltivare con frutta e verdura e un pozzo comune. Le famiglie ospitate sono 60 per un totale di circa 320 persone.

Sempre nel 2015 – sotto il coordinamento di Suor Tiphawan – si è completata la costruzione del Vilaj Laiwa (Villaggio della gioia) composto da 10 case per 10 famiglie e la costruzione del Vilaj Nazaret (20 case per 20 famiglie) che è affiancato oltre che dall’orto anche da un allevamento di maiali. Questo villaggio si aggiunge a quello realizzato nel 2014 il Vilaj Lavi (Villaggio della Vita), 10 case per 10 famiglie.

Alle famiglie viene data, in questo modo, la possibilità di avere un minimo di sostentamento autonomo, di inserirsi nella comunità delle Religiose Camilliane che con appositi corsi, trasmettono loro i principi base di convivenza fraterna e solidale attraverso momenti di orticultura, di economia domestica, di igiene e di prevenzione sanitaria.

Ogni casa è strutturata con una cucina (3,5×2,5 m), due camere (3×3 m), un piccolo bagno dotato di servizi igienici e un lavandino, un piccolo portico davanti e dietro la casa. Il tetto è in lamiera, il soffitto in legno, le porte esterne in ferro, la casa poggia su una base a 40 cm da terra; ogni casa ha impianto elettrico e idraulico.

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Madian Orizzonti

Dal 1980 ci occupiamo dell’accoglienza e dell’accompagnamento gratuito di povera gente ammalata, secondo lo spirito del Fondatore: San Camillo De Lellis.