Carissimi amiche e amici,
Papa Francesco in questi ultimi tempi ha ripetutamente accennato al fatto che è in atto una terza guerra mondiale frazionata in tante guerre regionali e locali; una guerra che non è fatta solo con le armi, con gli eserciti e con il terrorismo, ma anche con l’economia e la finanza, è in atto una guerra economica che impoverisce il mondo.
In effetti viviamo un tempo di violenza inaudita, che ci fa smarrire il senso dell’uomo, della vita e del futuro; viviamo una insicurezza a tutti i livelli che uccide le nostre speranze, le più vere, le più intime, ma anche le speranze più elementari: lavoro, casa, pane, terra.
È in questo quadro che si colloca il Natale di quest’anno: ci sentiamo veramente inquieti e smarriti. “Dite agli smarriti di cuore: coraggio, non temete! Ecco il vostro Dio, giunge la vendetta, la ricompensa divina. Egli viene a salvarvi” (Is. 35,4)
Il Figlio dell’uomo, Gesù di Nazareth, di cui celebriamo la nascita, è il Principe della pace, è il profeta che ci ha regalato la pagina delle beatitudini, è il Figlio di Dio che ci ha parlato di un altro Dio e di un altro mondo possibile, non il mondo dei cieli ma il giardino che siamo chiamati a coltivare con la fatica del nostro lavoro e con l’assunzione di nostre precise responsabilità e scelte.
Questo è il nostro impegno di uomini e ancor più di credenti.
Man mano che passa il tempo attorno alla nostra piccola Chiesa di San Giuseppe, alla nostra Comunità Madian che accoglie stranieri ammalati, soli e abbandonati e alla nostra Onlus Madian Orizzonti che si occupa delle nostre missioni sparse nel mondo, aumentano i nuovi amici e sostenitori e si consolida l’amicizia e l’affetto con tutti coloro che ci hanno sostenuti fin dalle prime ore.
È questa vostra presenza, questo vostro affetto, questa vostra partecipazione la vera, grande, unica forza che ci aiuta quotidianamente a continuare nella missione intrapresa; pur non nascondendo che è importante il sostegno economico, è il vostro esserci come persone, la vostra passione e coinvolgimento nei nostri progetti che non hanno prezzo!
Grazie e ancora grazie perché voi anche quest’anno avete curato gli ammalati presenti nel nostro ospedale di Haiti, avete sostenuto i bambini handicappati fisici e mentali del Foyer Bethléem, avete istruito i 550 bambini della scuola San Camillo sempre in Haiti, avete dato pane, vitamine, latte ai bambini denutriti del Centro Nutrizionale, avete fatto progredire la costruzione del Centro per la cura delle lesioni cutanee di Jérémie.
Grazie e ancora grazie perché in Kenia e in India avete sostenuto due centri per bambini e bambine orfani, in Georgia avete aiutato famiglie disperate e curato i loro figli disabili; e ancora in Indonesia nell’isola di Flores avete dato sostegno scolastico a 100 alunni della scuola elementare del villaggio di Gere.
Ma un grazie particolare va ancora a tutti voi perché sempre ad Haiti, dopo ben cinque anni dal terremoto, avete dato la possibilità a dieci famiglie di avere una casa e ad altre dieci di averla entro il 2015 con la costruzione dei villaggi Vita Ville.
Tutti questi progetti parlano di vita, di futuro, di sviluppo e portano un po’ di felicità: “Lo sviluppo non può andare contro la felicità, deve essere a favore della felicità umana, dell’amore sulla terra, delle relazioni umane, della cura dei figli, dell’avere amici, dell’avere l’indispensabile.” (José Pepe Mujica, Presidente dell’Uruguay).
Far nascere un sorriso è la gioia più grande che riempie il cuore perché “alla fine del cammino vi diranno: hai vissuto? Hai amato? E io senza dire niente aprirò il cuore pieno di nomi.” (Don Pedro Casaldaliga) Nomi di persone che abbiamo amato e che non moriranno mai perché sono vive nel nostro spirito anche se non le abbiamo conosciute ma solo aiutate a rendere la vita meno amara.
Buon Natale, dunque, a tutti voi cari amici perché avete fatto nascere la speranza, reso meno amara la vita di tante persone, asciugato lacrime e fatto sbocciare sorrisi, avete reso presente Dio in questo mondo.
Questo è Natale. Tutto il resto è favola!
Auguri
Padre Antonio Menegon