Madian Orizzonti Onlus - Bilancio Sociale 2015 - page 132

Madian Orizzonti Onlus - Bilancio Sociale 2015
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darle e come trattarla fino all’estrema conseguenza dell’abbandono:
il matrimonio è visto come la rottura dei legami stretti con la
propria famiglia d’origine
e il passaggio a quella del consorte,
quindi la vedova
non è nemmeno libera di tornare dai genitori,
che potrebbero rifiutarla. Inoltre l’ipotesi che una vedova si risposi
continua a essere del tutto estranea e fortemente osteggiata in
buona parte del Paese, riducendo le possibilità che questa trovi
una nuova famiglia e il sostentamento.
L’aiuto finanziario è
fondamentale
per le vedove che vogliono condurre una vita
autosufficiente, ma il Governo non riesce a fornire tale sussidio:
sono
le organizzazioni del terzo settore locali e internazionali
a
cercare di supportare queste donne attraverso progetti d’assistenza.
Un esempio è la
Sulabh International
, che ha intrapreso un
progetto
d’adozione di 150 donne
presso la Città delle Vedove,
Vrindavan, e farà lo stesso a Varanasi, altra meta delle diseredate,
assicurando loro assistenza sanitaria e un piccolo vitalizio per
poter vivere con dignità. Benché il supporto del Governo indiano
sia fondamentale per delle riforme strutturate a tutela di tali
soggetti, nondimeno la vita delle vedove pare l’epilogo di una serie
di sofferenze e discriminazioni che iniziano dalla loro nascita, con
il compimento di una vita ai margini della società che il concetto
di
“women empowerment”
così caro all’Occidente non riesce a
scalfire. L’augurio è che possano essere varate riforme non basate
su divieti e sanzioni, ma sull’educazione della società indiana al
rispetto della donna, affinché questa non debba più soffrire di aborti
selettivi, abusi sessuali e di una vecchiaia in abbandono.
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