Capitolo 4: Relazione sociale
- 127 -
l’80%
delle donne in India. Inoltre non si fa alcun riferimento alla
prevenzione
del fenomeno attraverso l’educazione della società,
ma si consigliano solo
restrizioni alle libertà femminili,
quali
coprifuoco negli ostelli universitari, codici di abbigliamento,
restrizioni sulla mobilità e nelle amicizie, dissuasione a scegliere
di frequentare atenei lontani da casa e simili. Nella società civile
da anni ci si batte per la tutela delle donne: tra i diversi gruppi
emergono sono le
Gubali Gang
o
Pink Gang,
gruppi di donne
organizzati da Sampat Pal all’inizio del 2006 prendendo ispirazione
dalla figura della regina Laxmibai Rani e chiamati così perché molte
delle loro componenti indossano un saree rosa. La compagine, che
conta diverse migliaia di donne, si comporta come se fosse formata
da
vigilantes
e il loro obiettivo è incutere paura ai malintenzionati
e guadagnarsi il rispetto dei funzionari che hanno il potere di
facilitare e promuovere un cambiamento della situazione. Le donne
delle Pink Gang brandiscono bastoni di bambù e usano
la derisione
come strumento per allontanare i molestatori.
Bollywood: modello di libertà o di violenza?
Bollywood è la più grande industria cinematografica al mondo
e nei suoi film la musica, la danza e i colori dei vestiti indossati
da bellissime attrici dalle lunghe chiome nere e dagli occhi verdi
si uniscono ai valori tradizionali per raccontare, generalmente,
storie d’amore. Seguiti in tutto il globo, ma mitizzati in patria, i
film finiscono per svolgere un ruolo fondamentale nell’educazione
della popolazione, dettando insegnamenti spesso semplicistici e
stereotipati. Anche sul ruolo della donna e sulle recenti violenze
Bollywood ha dovuto prendere posizione. Il gruppo di attrici comiche
“All India Bakchod” ha deciso di usare l’ironia per controbattere
all’atteggiamento di “incolpare la vittima” anziché il carnefice.
“It’s Your Fault”
, per esempio, è un video nel quale le attrici
sarcasticamente
si incolpano per ogni cosa (pure la più assurda)
mentre vengono rappresentate sempre più insanguinate e
continuano a ripetere
«Donne, è colpa vostra».
Tuttavia, come ben spiega
Annie Zaidi,
scrittrice e attivista per i
diritti delle donne in India,
Bollywood imbriglia le protagoniste in
ruoli
di «madri, cameriere o amanti di qualcuno». Le storie mostrano