Capitolo 4: Relazione sociale
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Dal 6 al 10 ottobre 2016
il sud di Haiti, e in particolare la città di
Jérémie, è stato spazzato dall’
uragano Matthew
, di categoria 5, uno
dei più potenti degli ultimi decenni.
1000 le vittime
. Centinaia di migliaia gli sfollati.
“Per Haiti è una catastrofe, tanto grave come non si vedeva dal
sisma del 2010 che costò la vita a 250.000 persone. Secondo Save
The Children circa 130.000 bambini non possono più andare a
scuola, mentre ora si pone anche il problema sanitario e alimentare.
A Jérémie l’80% degli edifici è distrutto come 30.000 abitazioni
nel sud del Paese. Nel suo passaggio ad Haiti l’uragano ha scaricato
picchi di oltre 300-400 millimetri di pioggia. Non è ancora possibile
valutare la piena entità dei danni, ma si stima che siano state colpite
fino a 5 milioni di persone, di cui 300mila necessitano assistenza
umanitaria”.
(Report 3BMeteo del 6 ottobre)
Sono state
ore di grande apprensione
anche per la sorte di Padre
Massimo e di due volontari cuneesi partiti per completare la
costruzione del Centro Ospedaliero per la Cura delle lesioni cutanee
Saint Camille, di cui per due giorni non si è saputo nulla.
Sabato 8 ottobre
Padre Robert Daudier
, Delegato provinciale e
vice direttore del Foyer Saint Camille di Port-au-Prince è riuscito a
partire dalla capitale con un’ambulanza carica di materiale sanitario
e ha raggiunto con grande fatica la missione di Jérémie. Ha trovato
Padre Massimo e i due volontari, ha potuto comunicare ai confratelli
e ai parenti la felice notizia e ha toccato con mano l’immensa
“Tanti sono i bambini che non ce l’hanno fatta e sono morti durante la furia
dell’uragano, tanti altri moriranno a causa del colera per mancanza di acqua potabile; la
loro vita ci appartiene, sono nostri figli, sono i figli sfortunati di un’umanità che è
sempre più divisa e che cerca comunque un riscatto morale. Il bene che facciamo loro lo
facciamo innanzi tutto a noi stessi perché ogni volta che salviamo anche solo una vita
umana diamo senso e salviamo la nostra stessa vita”.
(Padre Antonio Menegon)