Madian - Bilancio Sociale 2016 - page 80

Madian Orizzonti Onlus - Bilancio Sociale 2016
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di chi ce l’ha fatta e chi no, ha preso in considerazione anche il caso
della Repubblica Domenicana e Haiti.
“Non è facile capire perché una linea di frontiera lunga 193 km
divida in due l’isola caraibica di Hispaniola separando la Repubblica
Dominicana da Haiti. Visto dall’alto il confine sembra una ferita,
una linea tracciata in modo arbitrario che divide nettamente due
mondi: a est (la parte dominicana) verdi boschi e prati, a ovest (la
parte haitiana), terra brulla e riarsa. A terra la sensazione è la
stessa: fermandosi lungo un punto qualsiasi del confine e volgendosi
a
oriente
si vedono
alberi a perdita d’occhio
mentre a
occidente
si
estendono solo
campi ingialliti
. Questo contrasto è rappresentativo
delle profonde differenze tra i due Paesi. In origine tutta l’isola era
coperta di foreste: i primi europei che vi sbarcarono si trovarono
di fronte a boschi rigogliosi, ricchi di essenze pregiate. Oggi non è
più così, particolarmente nella parte di Haiti, dove si trovano solo
sette aree boschive degne di questo nome, solo due delle quali (più
o meno) protette. Le differenze tra le due nazioni sono notevoli: il
28% del territorio domenicano è ancora coperto da foreste contro
l’1% di Haiti. Questa diversità ben riflette le rispettive economie.
Entrambi sono Paesi poveri, afflitti dai problemi comuni a quasi
tutte le ex colonie europee: governi deboli o corrotti, condizioni
sanitarie infelici, agricoltura inefficiente e così via. Haiti, però, è
messa molto peggio. É il Paese americano più povero e uno dei più
poveri in assoluto al mondo ad esclusione di alcuni Stati africani.
Il suo governo cronicamente corrotto non fornisce servizi pubblici
decenti; gran parte della popolazione vive senza elettricità, acqua,
fognatura, assistenza medica, istruzione scolastica. Il Paese è
affollato, molto più della Repubblica dominicana: copre un terzo
dell’isola ma ha quasi due terzi della popolazione totale (che è circa
10 milioni), per una densità pari a 403 abitanti per chilometro
quadrato. Quasi tutti gli haitiani vivono di agricoltura di sussistenza.
L’economia di mercato è irrilevante: piccole esportazioni di caffè, di
zucchero, poche industrie tessili confinate in alcune zone franche,
un paio di enclavi turistiche sulla costa, gabbie dorate dove i ricchi
stranieri non hanno alcun contatto con i locali; c’è poi un vasto ma
non quantificabile traffico di sostanze stupefacenti che transitano
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