Madian - Bilancio Sociale 2016 - page 84

Madian Orizzonti Onlus - Bilancio Sociale 2016
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del suolo e la contaminazione delle acque. Nel 1901 fu approvato
il primo provvedimento municipale che proibiva il taglio degli
alberi e regolamentava lo scarico nei corsi d’acqua. La difesa
ambientale diventa una cosa seria tra il 1919 e il 1930 per iniziativa
di alcuni cittadini nell’area intorno a Santiago, la seconda città
della Repubblica, situata nel cuore della zona agricola più fertile
e coltivata del Paese. L’avvocato Juan Bautista Perez Rancier e
il medico e geometra Miguel Canela y Lazaro, impressionati dal
ritmo con cui si abbattevano gli alberi, si costruivano strade e si
prosciugavano i bacini acquiferi, esercitarono una forte pressione
sulla Camera di Commercio locale affinché comprasse parte del
territorio per farne una riserva forestale e cercarono anche di
raccogliere i soldi necessari attraverso una sottoscrizione pubblica.
Lo scopo fu raggiunto nel 1927, quando il ministero dell’agricoltura
decise di contribuire con fondi governativi all’acquisto della prima
riserva naturale detta Vedado del Yaque. Il
fiume Yaque
è il corso
d’acqua più grande del Paese e il termine
vedado
indica un territorio
il cui accesso è controllato e proibito.
Dopo il 1930 la gestione dei beni ambientali passò nelle mani
del dittatore Trujillo che creò altri
vedados
, fondò il primo parco
nazionale, costituì un corpo di guardie forestali, proibì l’uso del
fuoco per ricavare terreno agricolo e bandì il taglio dei pini sulla
Cordigliera centrale. Trujillo sottoscrisse questi provvedimenti in
nome della difesa dell’ambiente ma era probabilmente più motivato
da considerazioni economiche e da suoi interessi privati. Nel 1937
il regime commissionò a un famoso scienziato portoricano, il dottor
Carlos Chardon
, un censimento delle risorse naturali del Paese dal
punto di vista agricolo, minerario e forestale. In particolare Chardon
calcolò per le pinete dominicane un potenziale commerciale pari a
40 milioni di dollari del tempo, una somma davvero enorme. Trujillo
si buttò nel settore: si accaparrò vaste aree forestali e divenne
comproprietario della segheria più importante del Paese. I boschi del
dittatore erano gestiti con sagacia applicando le norme più avanzate
della moderna selvicoltura.
Dopo la morte di Trujillo, nel 1961, le regole saltarono. I terreni
pubblici incominciarono a essere occupati abusivamente e le foreste
essere bruciate per aumentare la superficie coltivabile; una vasta
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