Madian - Bilancio Sociale 2016 - page 83

Capitolo 4: Relazione sociale
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La Repubblica dominicana, con la sua popolazione di lingua
spagnola e di ascendenza prevalentemente bianca, era più aperta
agli immigranti e agli investitori europei. L’Europa guardava con
sospetto ad Haiti che era dominata da neri ex schiavi di lingua
creola; la diffidenza era reciproca tanto che la costituzione haitiana
del 1804 proibì del tutto gli investimenti stranieri. Nella Repubblica
dominicana affluirono abili professionisti che contribuirono allo
sviluppo del Paese.
Un’altra differenza era data dalla struttura della
proprietà agricola
.
La maggior parte degli haitiani possedeva un fazzoletto di terra
per sfamarsi. E in questa condizione non si poteva sviluppare
una produzione a grande scala destinata alla vendita sul mercato
europeo. Nella Repubblica dominicana invece si formarono
latifondi
e il commercio con l’estero fu agevolato in molti modi. L’élite
haitiana rapace e inetta si sentiva più francese che caraibica e non
era interessata allo sviluppo dell’economia locale. Un ruolo non
piccolo ebbe la personalità dei due rispettivi dittatori, i dominicani
Trujillo
prima e
Bealguer
poi, che cercarono di migliorare
l’economia e modernizzare il Paese mentre l’haitiano
Duvallier
non fece proprio nulla: forse questi due diversi atteggiamenti
nascondono diverse caratteristiche di fondo dei due popoli.
Infine Haiti non ha saputo invertire la marcia della
deforestazione
e dell’impoverimento negli ultimi quarant’anni, cosa che invece
è riuscita alla Repubblica dominicana. I due dittatori dominicani
si posero il problema dell’esaurimento delle risorse, finanziarono
un vasto programma di costruzione di dighe per generare energia
idroelettrica, misero sotto tutela tutte le foreste, importarono
dall’estero il propano e il gas naturale da usare come combustibili.
Haiti continuò a dipendere dal carbone accelerando così la
distruzione delle ultime foreste del Paese.
Si deve notare che alla fine dell’Ottocento la situazione delle foreste
nella Repubblica Dominicana era tutt’altro che rosea: la richiesta di
essenze pregiate era aumentata, così come la domanda di legname
per le traversine ferroviarie e per l’incipiente urbanizzazione,
mentre le piantagioni di canna da zucchero sottraevano sempre
più terra agli alberi. Nei primi anni del Novecento si iniziò a capire
che la deforestazione era la causa di molti guai, tra cui l’aridità
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