Madian - Bilancio Sociale 2016 - page 86

Madian Orizzonti Onlus - Bilancio Sociale 2016
- 84 -
Uniti. E ridusse la tradizionale produzione di carbone (che fu la
rovina di Haiti) importando dal Venezuela il gas naturale, di cui
agevolò in ogni modo l’uso arrivando a regalare alla popolazione
bombole e stufe a propano. Ampliò il sistema delle riserve naturali,
istituì i primi due parchi costieri del Paese, annesse al territorio
della Repubblica due banchi sommersi dove trovavano rifugio le
megattere, dichiarò inviolabili gli argini di fiumi e la fascia costiera,
protesse le zone umide, firmò la convenzione di Rio sull’ambiente
e vietò la caccia per 10 anni. Fece pressione sull’industria affinché
sottoponesse a trattamenti i loro rifiuti, intraprese degli sforzi per
controllare (con scarso successo) l’inquinamento e gravò di una
forte tassa le attività minerarie.
All’età di 94 anni Belaguer vinse l’ultima battaglia politica
alleandosi con il candidato alla posizione Majia per bloccare un
progetto di riduzione e indebolimento del sistema delle riserve
naturali proposta del presidente in carica Fernandez; Balaguer e
Majia raggiunsero lo scopo con un abile manovra legislativa.
Questo a Santo Domingo.
Per quanto riguarda il futuro di Haiti continua a diventare
sempre
più povera e popolata
, con un tasso annuale di crescita che sfiora
il 3%. Talmente carente di risorse naturali e di risorse umane ben
preparate o istruite che è davvero difficile prevedere cosa possa
innescare un eventuale processo di miglioramento. Si potrebbe forse
pensare ad aiuti da parte di governi stranieri, organizzazioni non
governative e gruppi privati, ma Haiti non ha neppure la capacità
di utilizzare efficacemente l’assistenza. Per esempio il
programma
USAID
ha fornito aiuto finanziario ad Haiti con un ritmo sette
volte superiore a quello della Repubblica Dominicana ma nel primo
caso i risultati sono stati molto più scarsi perché il Paese manca
delle strutture che potrebbero mettere a buon frutto i fondi. Chi
conosce bene Haiti è in genere profondamente pessimista. I pochi
che nutrono qualche speranza si affrettano a precisare che la loro
posizione è condivisa soltanto da una ristretta minoranza e passano
poi ad elencare i primi deboli segnali di riscatto: la presenza di
due foreste ancora integre; l’esistenza di due aree agricole che
producono eccedenza alimentare destinata alla capitale Port-au-
Prince e alla enclave turistica della costa settentrionale. E, infine,
1...,76,77,78,79,80,81,82,83,84,85 87,88,89,90,91,92,93,94,95,96,...174
Powered by FlippingBook