• MADIAN ORIZZONTI ONLUS
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Auguri Natale 2020

Carissime Amiche e Carissimi Amici,

questi lunghi mesi sono stati per tutti noi un banco di prova che ha scosso le nostre sicurezze, non ne siamo ancora usciti, anzi siamo ripiombati dentro al baratro, e la vita non ci sembra più quella di prima. Nel mondo tanti, troppi, sono stati e continuano ad essere i morti, gli ammalati e la disperazione è stata la compagna di tante persone. Dove c’era miseria e grande fatica di vivere tutto è aumentato a dismisura e ogni sforzo per arginarle sembra perdersi in questa infinita sofferenza.

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La nostra Associazione Madian Orizzonti Onlus ha risposto e vuole continuare a rispondere al grido di aiuto che giunge da ogni dove. Molto concretamente ci siamo impegnati non solo sotto il profilo sanitario ma soprattutto cercando di “dare da mangiare agli affamati”. Ad Haiti, per fortuna, il virus ha colpito in modo marginale ma ha acuito il grande problema della mancanza di cibo; la popolazione è alla fame a causa del virus che non permette gli approvvigionamenti, ma anche dalla grave instabilità politica e dalle violenze quotidiane.
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Per contrastare queste emergenze vogliamo continuare a dare un po’ di cibo a chi non ha niente per vivere: fagioli, riso, olio, mais, grano, pesce in scatola e aringhe, sapone e cloro per potabilizzare l’acqua e disinfettare, sono parole che rallegrano il cuore per coloro ai quali sembrano miraggi, parole che salvano la vita.
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Mi scrive il direttore della Scuola Saint Camille di Haiti: “i bambini della scuola mangiano una parte del cibo che cuciniamo per loro e una parte la portano per qualche fratello o sorella più piccoli che sono a casa.”
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Anche in Burkina Faso con il progetto per le vedove dell’AIDS aiutiamo donne rimaste vedove, con bambini piccoli, a sopravvivere alla malattia, all’indifferenza, alla fame, alla povertà e restituire loro un po’ di dignità.
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In Indonesia, nell’isola di Flores, doniamo alle famiglie povere dei pacchi di alimenti e costruiamo casette per i malati mentali che vivono legati a dei ceppi.
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Così pure in Guatemala dove fame a non finire e inondazioni hanno distrutto i raccolti e le fatiche di un anno intero.
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A Torino, nella nostra città, continuiamo ad assicurare una spesa mensile a tante famiglie. In questo anno tremendo abbiamo assistito al moltiplicarsi delle richieste di famiglie senza lavoro, abbandonate e disperate: dall’inizio della pandemia il numero di famiglie aiutate è passato da 115 a più di 520. Questo è quello che le tante famiglie di Nazareth sparse per il mondo ci chiedono: cose semplici ed essenziali come la vita.
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Un’altra situazione grave è rappresentata dalle tante, troppe, persone povere senza fissa dimora che dormono all’addiaccio, sulle panchine, sotto i portici della città o nelle stazioni ferroviarie e con l’inverno ormai arrivato, freddo, malattie e solitudine saranno i loro compagni di viaggio.
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Grazie perché, anche durante questo periodo caratterizzato dall’epidemia di Coronavirus, abbiamo sempre sentito il vostro importante sostegno. È fondamentale sentirci uniti e solidali soprattutto nei momenti dello sconforto, della fatica e del bisogno. Insieme possiamo vincere ogni male e far tornare il sorriso sul volto rigato dal pianto e insieme al sorriso la speranza per continuare a vivere.
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La nascita di un bambino è la nascita di una speranza sempre nuova. Celebrare la nascita di un bambino è celebrare la vita, credere alla preziosità di ogni singola esistenza, vincere la tentazione dell’indifferenza di fronte alla morte anche di un solo essere umano, perché il pericolo subdolo e nascosto è quello dell’indifferenza, dell’abitudine di fronte alle tragedie che colpiscono interi popoli e nazioni, non avere più nemmeno un piccolo fremito nei confronti della morte di persone innocenti. Pensiamo al piccolo Joseph, di soli 6 mesi, annegato a novembre nel Mar Mediterraneo.
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È solo un caso se non siamo nati nella parte sbagliata del mondo; non dimentichiamoci mai di chi, invece, ha avuto questa tremenda sorte. È solo questione di semplice rispetto verso noi stessi e verso gli altri esseri umani. Questo anno orribile, che sembra non finire mai, ci ha fatto capire quanto sia difficile vivere quando la sofferenza la fa da padrona, senza lasciarci alcuno scampo.
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La nostra Associazione durante tutto l’anno non ha potuto organizzare eventi per raccolta fondi, mentre le richieste sono aumentate. Vogliamo continuare a rispondere sempre più e sempre meglio a tutti coloro che ci chiedono aiuto, ma abbiamo bisogno del vostro appoggio e sostegno. Questo Natale ci trovi ancor più uniti e solidali per renderlo un Natale di vita e di speranza.
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Auguro a tutti Voi, alle vostre famiglie, alle persone a voi care un Natale capace di rimetterci in piedi per continuare il cammino della vita.
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Padre Antonio Menegon
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Madian Orizzonti

Dal 1980 ci occupiamo dell’accoglienza e dell’accompagnamento gratuito di povera gente ammalata, secondo lo spirito del Fondatore: San Camillo De Lellis.