Madian Orizzonti Onlus - Bilancio Sociale 2014 - page 27

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Capitolo 2: Identità
della nostra casa di cura di Villa Leila – prestano servizio alcuni
medici volontari e parecchi aderenti all’ACOS (Associazione
Cattolica operatori Sanitari) che hanno istituito una banca ore per
dedicarsi a turno, non solo alle prestazioni ambulatoriali, ma anche
ad un servizio volante là ove il bisogno lo richiede”.
Maturava intanto l’idea della trasformazione della struttura in casa
di accoglienza e si iniziava a metter mano ai necessari lavori di
adattamento.
Nella relazione della casa di San Giuseppe per il 1981 veniva scritto:
“per l’opera di assistenza e ospitalità ai senza fissa dimora abbiamo
adattato e messo a disposizione tutto il secondo piano. Il salone e la
camera accanto sono adibiti a dormitorio con 17 posti letto. Nello
spazio antistante al salone sono state create docce e servizi igienici.
Le due camere sopra l’ufficio dell’A.C.O.S sono adibite a refettorio
e cucina. La nostra casa non vuole essere un cronicario né una
casa di riposo ma un luogo di accoglienza per dare ai senza tetto la
possibilità di una sistemazione e di un inserimento nella società”.
A tal fine sono rivolte le preoccupazioni di Padre Antonio e di Padre
Adolfo. “Con novembre si aprirono i battenti ai nostri amici dalla
barba lunga. Finora ne abbiamo contati una trentina. Ci aiutano
in quest’opera di carità una decina di persone provenienti da vari
ceti sociali. Sta nascendo la “compagnia degli uomini da bene”. La
carità espande il suo profumo e molti ne sono attirati. Ringraziamo il
Signore e per quanti con noi operano e il mondo vede di quale amore
il Padre ci predilige”.
Scriveva Padre Adolfo nelle cronache della casa nel 1980:
“Dopo un anno di lavoro, ricerca e studio sulla situazione sociale
della città di Torino, in particolare del centro storico, siamo giunti
alla determinazione di aprire una comunità di accoglienza per le
persone “senza fissa dimora”, i cosiddetti “barboni”, che per la loro
precaria situazione anagrafica non hanno diritto alle prestazioni di
servizi sociali.
Tra questi emarginati la nostra scelta ha voluto essere una risposta
allo specifico carisma Camilliano: l’assistenza ai malati poveri, per
Padre Adolfo Porro,
Padre Antonio Menegon,
Padre Joaquim Paulo Cipriano.
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