Madian - Bilancio Sociale 2016 - page 10

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prima ancora che di Dio, di poter fare meraviglie, di poter vivere
la vita con grande forza e passione interiore? Il cristiano è l’uomo
che lotta per la vita, perché la vita è Dio e perché Dio è colui che
alza le pietre dei sepolcri. Noi siamo chiamati ogni giorno ad alzare
la pietra dal sepolcro del nostro cuore, a trasformare, come dico
sempre, il nostro cuore di pietra in un cuore di carne. Di fronte alla
vita grama, bastarda, di tante persone, noi siamo chiamati ad alzare
queste pietre, ad avere passione e liberare gli oppressi, le persone
disperate che da sole non riescono ad andare avanti nell’esistenza.
Dobbiamo metterci accanto a loro, prenderle per mano, aiutarle
in questo faticoso cammino, dare loro speranza. Per fare questo
dobbiamo avere una grande forza interiore, una speranza che abita
la nostra vita e dobbiamo credere alla risurrezione, non dei morti,
ma dei vivi; alla capacità di ogni uomo e di ogni donna di riprendere
in mano se stessi, la loro vita. Nessuno è definitivamente schiacciato,
oppresso: per tutti c’è il momento e la gioia della liberazione e della
ripresa del cammino. La vita dobbiamo accoglierla nella sua totalità,
amarla, custodirla, difenderla. Questo è il modo di essere cristiani.
Ci riconosceranno come cristiani se in forza del nostro amore, più
che del nostro credere, noi sapremo ridare fiducia, forza, speranza
alla vita di tanti disperati. Ecco perché per primi dobbiamo amare,
custodire, difendere, essere gelosi della nostra esistenza e della
nostra vita, perché noi crediamo non a un Dio dei morti, ma dei vivi,
che infonde nella nostra anima il suo Spirito vitale per aiutarci a
continuare a sperare”.
Padre Antonio Menegon – Omelia del 2 aprile 2017
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