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Newsletter Settembre 2015

Uno spunto di riflessione

000 COVERL’estate appena trascorsa è stata un’estate turbolenta per le frontiere europee, non solo dal Mediterraneo ma da ogni dove un flusso ininterrotto di migranti ha raggiunto l’Europa chiedendo di essere accolta. Dopo l’innalzamento di muri e barriere in questi ultimi giorni si è verificato un piccolo miracolo di accoglienza ma insieme a questo miracolo sono già sorti i distinguo: accogliere i richiedenti asilo provenienti da Paesi in guerra ma non i rifugiati “economici”, ovvero coloro che arrivano dal mondo della fame. Produce più morti la fame che le guerre ed allora questi distinguo diventano l‘ennesima maschera dietro la quale nascondiamo la nostra ipocrisia e la nostra menzogna.

La fotografia di Aylan, il bambino siriano morto sulla spiaggia turca ha fatto il giro del mondo e ha dato uno scossone ai cuori, alle menti e alle coscienze. Nel mondo però ci sono altri bambini che muoiono di fame, che vengono sgozzati, bruciati, colpiti a morte a forza di pedate, uccisi dalla violenza delle guerre. Anche qui, siamo chiamati ad interrogarci sulla nostra capacità di coinvolgimento nei confronti di queste morti innocenti.

Senza nulla togliere alla bella notizia dell’apertura delle frontiere e dell’accoglienza dei profughi è doveroso precisare che non è solo uno slancio di generosità ma anche una necessità economica per l’Europa dove i suoi cittadini diminuiscono a causa della denatalità, il lavoro è sempre più complicato da esigenze sindacali e il palato dei cittadini europei si fa sempre fine e selettivo in tema di lavoro e quindi ben venga la manovalanza straniera.

Per essere chiari e onesti fino in fondo bisogna dire anche che paesi totalmente islamici e ricchi di petroldollari come l’Arabia Saudita, il Qatar, gli Emirati Arabi, il Bahrein e il Kuwait non si sono degnati di accogliere nessun rifugiato, dimenticando che il 60% è mussulmano.

Aldilà di questa riflessione è, comunque, giunto il momento di accogliere l’uomo in quanto tale senza troppi distinguo e troppi opportunismi. Lo slogan qualunquista “aiutiamoli a casa loro” richiederebbe un drastico ridimensionamento del nostro stile di vita e del nostro benessere. Siamo disposti a diventare più poveri per far più ricchi gli altri? Rinunciare al nostro privilegio perché gli altri possano costruirsi una vita degna nei loro Paesi? Questo forse è il nocciolo del problema. Tutto il resto sono parole e buoni sentimenti che arrivano in fretta e scompaiono come il ricordo di uno smemorato.

Padre Antonio Menegon

Bilancio Sociale 2014

Il 23 giugno scorso nel Santuario di San Giuseppe abbiamo presentato la terza edizione del Bilancio Sociale di Madian Orizzonti. Lo abbiamo fatto con una lectio magistralis del teologo Vito Mancuso dal titolo “Serve Dio per vivere bene?” e con l’illustrazione delle attività delle nostre missioni, dei numeri e delle relazioni che in qualche modo le traducono. Quello che non può essere tradotto da numeri e parole sono le storie delle persone, dei bambini, degli anziani, delle donne e degli uomini, dei malati, dei poveri, dei disabili che i nostri Missionari ogni giorno per trecentosessantacinque giorni all’anno accudiscono, curano, sfamano, accompagnano, visitano.

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Il criterio con cui nel tempo sono stati scelti i Paesi in cui lavorare, quelli nuovi e quelli “storici”, le emergenze cui rispondere nel mare di calamità e tragedie che il mondo ci propone si trova in questa frase di Che Guevara: «soprattutto siate sempre capaci di sentire nel più profondo qualsiasi ingiustizia commessa contro chiunque, in qualsiasi parte del mondo». L’ingiustizia oggi non è data dal divario tra il benessere e l’opulenza del nostro mondo e la povertà degli altri mondi sia dal mancato rispetto della persona, dei suoi diritti, delle sue prerogative, delle sue legittime speranze. I numeri che troverete in questo Bilancio Sociale ci dicono che è aumentata in valore assoluto la raccolta e particolarmente in tutte quelle iniziative in cui appare in modo diretto ed evidente l’essere umano che c’è dietro: si vede in modo chiaro dai proventi per i sostegni a distanza o dagli interventi nati in risposta alle emergenze che hanno colpito alcune nazioni.

Nel 2014 si sono conclusi alcuni progetti (il raddoppio del Foyer Saint Camille ad Haiti e la costruzione delle barche per i pescatori dell’Isola di Samar nelle Filippine colpita dal tifone Yolanda), sono proseguiti gli impegni con “ i nuovi orizzonti” aperti nel 2013 (in India con le Suore di San Luigi che accolgono bambine e ragazze orfane, in Indonesia dove il “vulcanico” Padre Galvani sta costruendo un centro di accoglienza; in Kenia a Karungu dove Padre Balliana aiuta i bambini orfani e malati di AIDS) e si è risposto a nuove emergenze come quella dell’Ebola in Sierra Leone.

Il metodo seguito per la realizzazione del Bilancio Sociale, anche quest’anno, si basa non solo su quanto stabilito dai più accreditati principi nazionali e internazionali in materia di responsabilità sociale ma anche sulle indicazioni previste dal “Manuale Metodo Piemonte per il Bilancio Sociale” redatto nel 2008 dall’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Ivrea, Pinerolo, Torino, dal Dipartimento di Management dell’Università di Torino e dalla Direzione Risorse Finanziarie della Regione Piemonte. L’Università di Torino e l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Ivrea, Pinerolo, Torino hanno fornito, anche in questa edizione, rispettivamente la metodologia da seguire e la validazione professionale.

http://www.madian-orizzonti.it/bs/2014/

PROGETTI

P1080865Sono già stati completati tre villaggi per le famiglie che dal terremoto del 2010 vivono ancora per le strade di Port au Prince. Il progetto che vogliamo realizzare, per il Giubileo che inizierà l’8 dicembre 2015, è di restituire dignità a 50 famiglie e costruire 5 villaggi. Stiamo lavorando alla costruzione del 4° villaggio (Vilaj de l’Espoir) e stiamo già facendo i primi passi per il quinto. Anche il Vilaj de l’Espoir avrà le stesse caratteristiche dei precedenti villaggi: abitazione e orto per la coltivazione di frutta e verdura. In ogni villaggio il fabbisogno di acqua è soddisfatto da un pozzo artesiano, che attraverso un sistema idraulico, garantisce alle famiglie l’acqua per gli usi domestici e per l’orto.

I PROSSIMI APPUNTAMENTI

Dal 24 al 26 settembre il Santuario di San Giuseppe, Via Santa Teresa 22 a Torino, ospiterà alcuni appuntamenti di Torino Spiritualità:

torino spiritualità

Giovedì 24 settembre alle ore 18,30 Padre Alberto Maggi celebrerà la Santa Messa e alle ore 21,00 terrà una lectio magistralis dal titolo “Gesù, l’ospite indigesto”.

Sabato 26 settembre alle ore 21,00 si terrà il reading di Sergio Claudio Perroni tratto dal libro “Renunzio vobis”.

Chiuderemo la settimana di Torino Spiritualità Domenica 27 settembre alle ore 16.00 con l’incontro, tra Angela Volpini e Padre Antonio Menegon, dal titolo ”La seconda nascita: concepire se stessi”.

Locandina asado 2015Domenica 27 settembre alle ore 12.30 nel locale Via Baltea, 3 a Torino, si terrà l’edizione 2015 dell’Asado a favore dei progetti argentini “La Casita del Sol” e “Hogar de Dia Polo”. www.lacasitadelsol.org

Per informazioni e prenotazioni: Fabio Mancin: mancin73@yahoo.it  o SMS al numero 3405696720

nido2 (1)Sabato 28 novembre al Circolo dei Lettori di Via Bogino 9  a Torino, terremo la VIIa edizione dell’Asta per Haiti.

Guido Curto e Luca Beatrice batteranno i pezzi donati da artisti, galleristi e collezionisti torinesi e non. Il ricavato andrà per la costruzione del Vilaj de l’Espoir (Villaggio della speranza) che Madian Orizzonti sta costruendo a Port-au-Prince per i senzatetto del terremoto del gennaio 2010.


Lunedì 30 novembre Paolo Conte
terrà un concerto al Teatro Alfieri di Torino. Il 280_conteMaestro ha deciso, ricordando il mitico concerto per Haiti dell’aprile 2013, di devolvere una parte dell’incasso a Madian Orizzonti.

Madian Orizzonti

Dal 1980 ci occupiamo dell’accoglienza e dell’accompagnamento gratuito di povera gente ammalata, secondo lo spirito del Fondatore: San Camillo De Lellis.