Carissimi,
Sabato 8 ottobre Padre Robert Daudier, Responsabile della Missione di Haiti, è partito da Port au Prince con un’ambulanza carica di materiale sanitario e ha raggiunto con grande fatica la nostra missione di Jérémie. Ha potuto constatare di persona l’immensa tragedia che ha colpito la città di Jérémie e i danni causati anche alla nostra Missione.
Ci ha inviato alcune foto che testimoniano, al di là di ogni parola, la devastazione causata dall’uragano Matthew. La popolazione è allo stremo, senza acqua potabile, senza cibo, senza casa, senza nulla.
Oltre ad aver devastato la città e causato centinaia di morti, il passaggio di Matthew ha causato la morte di quasi tutto il bestiame, sradicato alberi, allagato campi, devastato le colture. La popolazione che è rurale e contadina non ha più nessun mezzo di sussistenza. Incombe ora lo spettro del colera che ha già iniziato a mietere vittime.
Rinnoviamo l’appello per la raccolta di generi alimentari, farmaci e risorse economiche per rispondere alle prime necessità della popolazione.
Come per il terremoto del 2010 anche ora siamo chiamati a dare tutta la nostra solidarietà, amicizia e vicinanza a questa povera gente, soprattutto della città di Jérémie, risparmiata dal terremoto del 2010 ma rasa al suolo dall’uragano del 2016. Facciamo sentire loro che noi ci siamo, che ci sta a cuore la sorte della loro vita, che non li abbandoniamo. Questa nostra vicinanza umana li aiuti a rialzare la testa e a riprendere il loro faticoso cammino di vita. Non è facile riprendere il cammino quando la vita è talmente tragica che appena si sono rialzati li ha ributtati a terra, con ancor più violenza, ma tutti insieme possiamo donare speranza, vita e futuro per non sprofondare nella disperazione.
Tanti sono i bambini che non ce l’hanno fatta e sono morti durante la furia dell’uragano, tanti altri moriranno a causa del colera per mancanza di acqua potabile; la loro vita ci appartiene, sono nostri figli, sono i figli sfortunati di un’umanità che è sempre più divisa e che cerca comunque un riscatto morale. Il bene che facciamo loro lo facciamo innanzi tutto a noi stessi perchè ogni volta che salviamo anche solo una vita umana diamo senso e salviamo la nostra stessa vita.
Grazie per quello che avete fatto, per la vicinanza che ci avete manifestato e per ciò che farete.
Tutti insieme possiamo essere più forti della stessa forza dell’uragano Matthew.
Grazie!
Padre Antonio





