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Madian Orizzonti Onlus - Bilancio Sociale 2015
provincia perdurò ancora a lungo trovando qualche timido segnale
di ripresa negli anni 80, ma riuscendo a costituirsi definitivamente
soltanto verso la fine del secolo. La situazione di Torino, e in
particolare della comunità di San Giuseppe, era particolarmente
preoccupante. Anche lo stesso Arcivescovo Cardinale Alimonda si
rivolse qualche mese prima al nuovo generale padre Ferrini
pregandolo di “adoperarsi per ricostruire nella mia diletta Torino la
comunità di ministri degli infermi”. Tuttavia la volontà di
ripristinare la comunità di San Giuseppe non trovò accoglienza – il
padre Gallina, nominato dal regio economato dal quale la Chiesa
dipendeva, “non voleva cogliere alcun religioso nell’appartamento
del rettore” come scrive il padre Sannnazzaro - e la precarietà della
situazione si protrasse per molti anni ancora. La ripresa coincise,
essenzialmente, con due elementi. Nel 1890 un decreto del prefetto
generale introduceva due elementi fondamentali per i religiosi: i voti
di povertà e obbedienza. Dall’altro la forza propulsiva di alcuni
generali riformatori faceva si che venisse recuperata l’originaria
missione Camilliana di ministri degli infermi con la presenza negli
ospedali pubblici e la promozione di proprie opere di assistenza.
Come scriveva nel dicembre 1896 il vicario generale Carcerieri: “per
la fatalità dei tempi delle circostanze oggidì si è forse troppo occupati
nelle predicazione esterne, nella cura e governo delle parrocchie
nelle confessioni dei monasteri, nelle splendide funzioni di chiesa
nelle cariche e negozi di affari ecclesiastici estranei alla nostra
antica vita religiosa”. Per contro ribadiva quale precipuo dell’ordine
“da preferire a tutti i più santi ministeri la carità verso gli infermi”:
“Dove i malati ci sono accessibili lasciamo tutto per essi, dove
possiamo con qualche industria renderceli accessibili non
risparmiamo diligenza alcuna per riuscirvi, dove poi tutto ciò per
ora non c’è dato conseguire aspettiamo con pazienza l’ora di Dio ed
intanto occupiamoci come meglio possiamo negli altri ministeri del
sacerdozio cristiano ma senza legarvici per non pervertire il fine
principale della nostra vocazione, per la quale siamo chiamati
specialmente ad avere ogni cura corporale e spirituale delle membra
sofferenti di Gesù Cristo”. L’arrivo, prima, nel 1893 di padre Sacco in
sostituzione del padre Gallina e l’arrivo, poi, di padre Patrucco che