Madian Orizzonti Onlus - Bilancio Sociale 2015 - page 27

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Capitolo 2: Identità
La Storia
La fondazione della casa di Torino risale al
20 agosto 1678
ed
è dovuta all’iniziativa del Padre Domenico Simoni, Camilliano
piemontese della diocesi di Saluzzo, che esercitava il suo ministero
presso l’ospedale di Genova. La casa venne individuata in un
monastero con annessa chiesa, in una zona centrale della città
occupato in precedenza dalle monache agostiniane del Crocifisso,
trasferitesi altrove. Entrati nel Santuario di Via Santa Teresa,
frequentato soprattutto dalla nobiltà, lo dedicarono immediatamente
a San Giuseppe – “per essere Egli protettore degli Agonizzanti a’
quali fa voto la nostra religione di servire, e perché da ogn’uno è
chiamato in aggiuto e tenuto in grande venerazione in quel ponto
estremo”.
Pure “San Giuseppe” fu denominazione assunta dalla comunità
torinese dei Camilliani.
Per la sua fondazione sono attestati, tra gli altri, gli interventi
favorevoli di Madama Reale (la Duchessa Maria Giovanna Battista
Savoia Nemours, reggente per il figlio minorenne Vittorio Amedeo
II), che aiutò i religiosi con “munifiche elargizioni”. Tra i religiosi
della residenza va ricordato il Padre Pantaleone Dolera, che vi
dimorò a lungo dopo aver ricoperto la carica di superiore generale
dell’Ordine e dove svolse un intenso lavoro di predicazione, specie
negli ambienti di corte. Accanto all’opera di assistenza ai malati
secondo lo spirito proprio dell’Ordine, specie nella seconda da metà
del XVII secolo, la fondazione torinese era stata al centro di serrate
polemiche per l’adesione di alcuni religiosi alle teorie gianseniste,
risolte negli anni ottanta del 1700 con delicate trattative e mirati
trasferimenti. I padri Ignazio Porro, Amedeo Rifredi e Giuseppe
Peyron volevano “estirpare nell’ordine nostro tanti abusi e togliere
tanta ignoranza che regna anche nei superiori maggiori, delle leggi
canoniche, Bolle pontificie e Costituzioni e vogliono la gloria di
porre in Buon sesto dappertutto le cose nostre” (Padre Scali Patroni
inviato nel 1758 dalla Consulta generale dell’Ordine).
Con gli eventi rivoluzionari francesi e la successiva instaurazione
delle repubbliche napoleoniche, nel 1798 le case piemontesi, allora
appartenenti alla Provincia Lombarda, furono soppresse.
Con la restaurazione, tuttavia, i Camilliani, come gli Istituti religiosi
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