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Newsletter n. 8 – febbraio 2016

UNO SPUNTO DI RIFLESSIONE

Il 27 gennaio scorso si è celebrata la giornata mondiale della memoria. Su alcuni social network sono state postate delle foto della Shoah e delle foto dell’esodo biblico di migranti a cui stiamo assistendo in questi mesi. Due in particolare mi hanno colpito: quella che ritrae un treno in partenza per Auschwitz con i deportati in attesa sulla banchina e quella dell’assalto al treno da parte dei migranti; le differenze tra le due foto sono il bianco e nero della prima e i colori della seconda e i vestiti delle persone ma nei volti ho trovato la stessa disperazione.

treno bntreno colori

E poi la foto che ritrae uomini, donne e bambini ebrei denutriti, rinchiusi nei campi di concentramento e l’altra che ritrae uomini, donne e bambini siriani denutriti: in entrambe le foto i volti esprimono lo stesso smarrimento. La memoria del passato dovrebbe aiutarci a guardare in faccia il presente per non sottovalutarlo, per non cadere nella stessa indifferenza di fronte al dolore umano ma soprattutto per non essere complici del male assoluto.

La preghiera di un anonimo ritrovata accanto al corpo di un bambino nel campo di sterminio di Ravensbrück, ci aiuti a portare frutti di perdono ma anche di forte responsabilità e impegno perché non si continui a ripetere il crimine di perdere il senso dell’umanità e di considerare l’essere umano spazzatura. 

“Signore ricordati non solo degli uomini di buona volontà,

ma anche di quelli di cattiva volontà.

Non ricordarti di tutte le sofferenze che ci hanno inflitto,

ricordati invece dei frutti che noi abbiamo portato grazie al nostro soffrire:

 la lealtà, l’umiltà, il coraggio, la generosità, la grandezza di cuore

che sono fioriti da tutto ciò che abbiamo patito.

E quando questi uomini giungeranno al giudizio,

fa che tutti questi frutti che abbiamo fatto nascere, siano il loro perdono.“

Padre Antonio Menegon

 

Rapporto “Cristiani, la mappa delle persecuzioni” – Paolo M. Alfieri  

(da “Avvenire” del 13 ottobre 2015)

CristianiDa qui a dieci anni ci sarà ancora spazio per il cristianesimo in Medio Oriente? O i cristiani saranno definitivamente scacciati dalla loro antica terra di provenienza? A guardare i numeri di quanto accade, ad esempio, in Iraq i timori sono fondati: dal milione di cristiani del 2002-2003 si è passati ai 275mila di oggi.

Una emorragia che fa il paio con quella di altri Paesi, come la Siria in guerra e sempre più preda di estremisti. Le violenze, insomma, spingono sempre di più i cristiani ad emigrare, un esodo che prefigura la non remota possibilità che la secolare presenza cristiana nella regione possa estinguersi. È questo uno degli aspetti più preoccupanti che emerge dal rapporto di Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs) sulla persecuzione anticristiana, presentato oggi a Roma e dal titolo emblematico “Perseguitati e dimenticati?”. Lo studio sottolinea che i cristiani sono il gruppo religioso maggiormente perseguitato: la loro condizione continua a peggiorare in molti dei Paesi in cui affrontano da tempo gravi limitazioni. È così in 17 dei 22 Paesi analizzati tra l’ottobre 2013 e il giugno di quest’anno. Rispetto all’edizione precedente del rapporto, il numero di Stati classificati come di «estrema» persecuzione è salito da sei a dieci. A Cina, Eritrea, Iran, Arabia Saudita, Pakistan e Corea del Nord si sono infatti aggiunti Iraq, Nigeria, Sudan e Siria, tutti Paesi segnati dall’ascesa dell’estremismo islamico, che si conferma una delle principali minacce alla comunità cristiana. «Nella mia diocesi di Aleppo, nel nord della Siria, siamo in prima linea – sottolinea monsignor Jean-Clement Jeanbart, arcivescovo della Chiesa cattolica greco-melchita di Aleppo –. La mia cattedrale è stata bombardata sei volte e ora è inagibile. Anche casa mia è stata colpita più di dieci volte. Stiamo fronteggiando la rabbia del jihad estremista, presto potremmo scomparire». Dieci dei diciassette Paesi in cui si sono registrati peggioramenti sono stati colpiti dalle violenze dei fondamentalisti. Oltre alla Siria e al caso iracheno – in cui oltre 120mila cristiani sono stati costretti a scegliere se convertirsi o morire dallo Stato Islamico (Is) – da segnalare la Nigeria, dove gli estremisti di Boko Haram hanno costretto alla fuga 100 mila cristiani della sola diocesi di Maiduguri, nella quale sono state distrutte 350 chiese.

L’Africa in generale, considerata finora la speranza più brillante per la Chiesa del futuro, sta subendo l’avanzata di gruppi fondamentalisti anche in Kenya, Tanzania, Sudan e altri Paesi. E laddove non operano gli estremisti, ci pensano le autorità e le severe leggi locali. Come non ricordare il caso della cristiana sudanese Meriam Ibrahim, condannata a morte per apostasia, costretta a partorire in carcere e rilasciata solo dopo una campagna internazionale che ha visto come protagonista anche Avvenire. In Eritrea, poi, si ritiene che vi siano fino a 3mila detenuti – in maggioranza cristiani – imprigionati per motivi religiosi. Preoccupano anche altri oltranzismi. In India i movimenti nazionalisti indù hanno compiuto molti attacchi contro i cristiani e lo stesso arcivescovo di Ranchi, il cardinale Telesphore Toppo, è stato minacciato di morte. Nello Sri Lanka, invece, sono stati gli estremisti buddisti a distruggere o causare la chiusura di molte chiese (165 in due anni). In crescita sono anche gli attacchi in Israele, peraltro unico Paese mediorientale in cui la popolazione cristiana è in crescita.

Tornando all’Asia, emblematico è il buco nero nordcoreano, dove nel marzo 2014 Kim Jong-un ha ordinato l’esecuzione di 33 cristiani, accusati di essere delle spie. Inoltre si stima che il regime di Pyongyang abbia fatto finire almeno il 10% dei circa 400mila cristiani in campi di lavoro in cui subiscono torture, omicidi, stupri, esperimenti medici. In Pakistan resta in carcere, dopo la condanna a morte per apostasia, la cristiana Asia Bibi, nonostante i molti appelli a suo favore. In Vietnam il decreto 92 obbliga i gruppi religiosi ad ottenere dei permessi per incontri religiosi e i sacerdoti a partecipare a programmi di educazione. E la nuova legge sulla religione – prevista per fine 2015-2016 – potrebbe comportare nuove restrizioni. In Cina il 2014 è stato uno degli anni peggiori per i cristiani, con 449 leader religiosi imprigionati. Il 2015 è stato invece caratterizzato da oltre 650 aggressioni nella provincia di Zeijang, tra cui la distruzione totale o parziale di numerose chiese.

Il rapporto di Aiuto alla Chiesa che soffre considera inoltre alcuni Paesi con abusi meno gravi ma che preoccupano. In Russia, ad esempio, la legge è severa nei confronti dei cristiani e molte comunità religiose non hanno potuto registrare le proprie chiese. In Turchia, invece, i cristiani sono tuttora considerati cittadini di seconda classe e temono fortemente l’ascesa del fondamentalismo all’interno di una realtà anche qui sempre più problematica.

 

Lutti

Sono scomparsi due “storici” volontari di Madian Orizzonti che tanto hanno fatto per le nostre Missioni in particolare per quella di Haiti: il 25 gennaio, a Torino, Eugenio Ricaldone e il 10 febbraio, Ugo Morra a Port au Prince, mentre stava lavorando alla manutenzione del Foyer Saint Camille. Non appena la salma rientrerà da Haiti verrà comunicata la data del funerale.  A loro e alle loro famiglie il nostro Grazie e la nostra riconoscenza non solo per quanto hanno fatto ma soprattutto per quello che sono stati per noi e per la Missione di Haiti.

 

Un Grazie

Ai 387 che hanno votato per Madian orizzonti nell’edizione invernale dell’iniziativa di Unicredit “Il Mio dono”. Questo ci ha permesso di ottenere 971,51 euro e di posizionarci al 61^ posto tra le otre 200 Associazioni che, prendendo parte all’iniziativa, hanno ottenuto almeno 130 voti.

 

I prossimi appuntamenti

LOCANDINADomenica 21 febbraio alle ore 16.00 presso il Teatro Concordia di Venaria lo spettacolo solidale “Apriti Tango” a sostegno dei bambini delle favelas, i progetti di Madian Orizzonti in Argentina, seguiti da Fabio Mancin, “La Casita del Sol” e “Hogar de Dia Polo”.

 

Cena in vetreriaLunedì 22 febbraio alle ore 20.00 alla Vetreria di Corso Regina Margherita 27 a Torino una cena per alcuni poveri della nostra Città, che appartengono o frequentano le Comunità e le Associazioni che aiutano chi è in difficoltà, preparata dagli chef Stefano Fanti (Ristorante del Circolo dei Lettori) e Steven Lazzarin (Le Ramine).

Giorgio Conte 2016Venerdì 11 marzo alle ore 21.00 al Teatro Gobetti di Torino Giorgio CONTE terrà un concerto per sostenere le famiglie povere che la Comunità Madian assiste nella città di Torino.

 

 

 

002 CCome ogni anno nel periodo della quaresima venderemo le Uova di Pasqua per sostenere la costruzione dei Villaggi ah Haiti: le uova di cioccolata si potranno trovare in Sacrestia della Chiesa di San Giuseppe, al Presidio San Camillo di Strada Margherita tutti i fine settimana a partire dal 27 e 28 febbraio, sino alla Santa Pasqua, ed infine in Via Garibaldi angolo Piazza Castello i sabati  5 – 12 – 19 e 26 Marzo.

Il cielo a sbarreMartedì 19 aprile alle ore 18.00 al Circolo dei Lettori si terrà la presentazione del libro “Il cielo a sbarre” di Cesarina Ferruzzi – Cairo Editore.

 

 

Madian Orizzonti

Dal 1980 ci occupiamo dell’accoglienza e dell’accompagnamento gratuito di povera gente ammalata, secondo lo spirito del Fondatore: San Camillo De Lellis.