Madian Orizzonti Onlus - Bilancio Sociale 2014 - page 40

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Madian Orizzonti Onlus - Bilancio Sociale 2014
carità per chinare il mio viso sui sofferenti, per far loro sentire una
tenera voce, parlar loro un linguaggio pieno d’una pietà ineffabile
e sussurrar loro le grandi parole che devono indicar loro un nuovo
misterioso mondo, dopo tutto questo essere costretto sentire
aleggiare intorno l’ombra della morte e non poter infondere negli
infelici le consolanti speranze dell’oltretomba, l’amore immortale
che aspira e crede nell’eterna unione, credilo, amico mio, è
insopportabile”.
Emblematico il passaggio dall’ardore dell’inizio del suo servizio
al fronte alla lucida disperazione degli ultimi giorni. Scriveva nei
primi giorni “più volte mi sono offerto volontario per andarmene
solo a far saltare le trincee nemiche. E certo, per la mia bella e cara
Patria non voglio essere secondo a nessuno. Poco prima di cadere
scriveva “ della vita militare ne ho basta; sono ormai stomacato di
tutto e di tutti… Sono pronto a qualsiasi sacrificio pur di rimediare
a questo mio misero stato. Anche la morte abbraccerei se venisse a
liberarmene.
Il 17 aprile 1916 presso le cave di Seltz sul Carso cadeva vittima del
fuoco austriaco.
Chierico Filippo Manni
, diciannovenne era passato dal noviziato
alla trincea nel tempo di un battito di ciglia. Aveva emesso la
professione dei voti temporanei l’8 settembre e il 23 era stato
chiamato al servizio militare.
Il Signore - scriveva – mi ha favorito anche stavolta. La missione
affidatami in questa nuova offensiva fu una missione degna del
nome che porto di Ministro degli Infermi. Per cinque giorni continui
in mezzo ad un denso fuoco, sotto la sferza di un solo ardente, con
una sete che mi bruciava veramente il petto e martirizzandomi
più che non faceva la fame, andavo con un tascapane pieno di fasce
in cerca dei poveri feriti per medicarli e metterli al sicuro dentro
qualche galleria. Al vedere quelle povere creature malconce ferite e
nel sentire la sete che li straziava per la gran perdita di sangue mi
piangeva il cuore dal dolore nel non poterli soccorrere. Avrei voluto
ad esempio di Mosè avere una verga prodigiosa, che battendola
potesse far zampillare una copiosa corrente per dissetare tutti quei
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