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Al paragrafo 48: “L’ambiente umano e l’ambiente naturale si
degradano insieme, e non potremo affrontare adeguatamente
il degrado ambientale, se non prestiamo attenzione alle cause
che hanno attinenza con il degrado umano e sociale. Di fatto il
deterioramento dell’ambiente e quello della società colpiscono in
modo speciale i più deboli del pianeta: “tanto l’esperienza comune
della vita ordinaria quanto la ricerca scientifica dimostrano che
gli effetti più gravi di tutte le aggressioni ambientali li subisce la
gente più povera” (conferenza episcopale boliviana 2012). “Per
esempio, l’esaurimento delle riserve ittiche penalizza specialmente
coloro che vivono della pesca artigianale, l’inquinamento dell’acqua
colpisce in particolare i più poveri che non hanno la possibilità di
comprare acqua imbottigliata, l’aumento del livello del mare colpisce
principalmente le popolazioni costiere impoverite che non hanno
dove trasferirsi. L’impatto degli squilibri attuali si manifesta anche
nella morte prematura di molti poveri, nei conflitti generati dalla
mancanza di risorse, in tanti altri problemi che non trovano spazio
sufficiente nelle agende del mondo (conferenza episcopale tedesca
2006).”
Al paragrafo 49: “Vorrei osservare che spesso non sia chiara
la consapevolezza di problemi che colpiscono particolarmente
gli esclusi. Essi sono la maggior parte del pianeta, miliardi di
persone. Oggi sono menzionati nei dibattiti politici ed economici
internazionali, ma perlopiù sembra che i loro problemi si pongono
come un’appendice, come una questione che si aggiunga quasi per
obbligo in maniera periferica, se non li si considera un mero danno
collaterale. Di fatto, al momento dell’attuazione concreta, rimangono
frequentemente all’ultimo posto. Questo si deve in parte al fatto che
tanti professionisti, opinionisti, mezzi di comunicazione, centri di
potere sono ubicati lontani da loro, in aree urbane isolate, senza
contatto diretto con i loro problemi. Vivono e riflettono a partire
dalla comodità di uno sviluppo di una qualità della vita e che non
sono alla portata della maggior parte della popolazione mondiale.
Questa mancanza di contatto fisico, di incontro a volte è favorita dalla
frammentazione delle nostre città, aiuta a cauterizzare la coscienza e
a ignorare parte della realtà in analisi parziali. Ciò a volte convive con